Mi deve essere sfuggito qualcosa di fondamentale in Google+. Confesso di esserci entrata solo da un paio di mesi, e di non averci dedicato lo stesso tempo che dedico a Facebook e Twitter. Motivo: ci trovo quasi solo quello che c’è già sui due social network principali. Una ripetizione, un’eco, e basta. Forse perché ho messo nelle cerchie persone o personaggi che già seguo con gli altri social, anche per vedere come si comportano:  quasi tutti non fanno altro che duplicare i contenuti quel che postano su Fb e Tw. Ogni tanto qualcuno di nuovo mi aggiunge alle cerchie, e dopo un po’ si fanno tutti la stessa domanda: “Cosa ci facciamo qui? non c’è nessuno…”

Non so se è un ritardo tutto italiano: sono su Twitter da tre anni e qualche giorno (qui si che ho seguito decine di sconosciuti): mentre il social network esplodeva in America, fino a pochi mesi fa eravamo solo qualche centinaio di migliaia di utenti italiano. Poi l’esplosione: ora siamo oltre i due milioni e mezzo, e se non sei su Twitter non sei nessuno. Mi chiedo dove sono i 100 milioni di utenti che Google+ annuncia orgogliosamente di aver raggiunto battendo le sue stesse previsioni di crescita (a gennaio erano 90 milioni, più del doppio rispetto a ottobre). “Siamo molto colpiti dal risultato ed entusiasmati dall’adozione di Google+”, dice a Bloomberg il vice presidente per il settore social, Vic Gundotra. Obiettivo di Mountain View: raddoppiare gli utenti entro l’anno.

Benissimo, vi aspetto tutti. Intanto la domanda resta sempre la stessa: “Cosa ci facciamo qui?”

@francaferriRdC

PS=Questo account Twitter è nuovo. Quello di oltre tre anni fa è chiuso, perché l’epoca dei pionieri è finita.