La notizia è di qualche giorno fa, ma è passata un po’ troppo inosservata: secondo il rapporto di Reporters sans frontieres (RSF) sui nemici di internet, il 2011 ”resterà come un anno di una violenza senza precedenti” contro i blogger e i cittadini attivi su Internet, con la morte di cinque di loro e oltre 200 arresti. ”I ‘net-cittadini’ sono stati, nel 2011, al cuore dei cambiamenti politici che hanno coinvolto il mondo arabo. Hanno tentato, al fianco dei giornalisti, di bloccare la censura, ma dall’altra parte, hanno pagato un prezzo elevato. Cinque di loro sono stati uccisi mentre erano impegnati in una missione di informazione”, scrive RSF, aggiungendo che i 200 blogger e net-citizen arrestati corrispondono a un innalzamento del 30% rispetto all’anno precedente”.

Pensiamoci, ogni tanto, quando cinguettiamo allegramente su Twitter o scriviamo il nostro ‘diario pubblico’ su un blog (come sto facendo in questo momento). Quella libertà di espressione online che per noi è scontata, a qualche altra persona è costata la vita.