“La connessione è un dirittto umano”: Mark Zuckerberg lancia una campagna per connettere altri 5 miliardi di persone al mondo che non accedono al web. E sottolinea che non c’è un interesse economico dietro questa iniziativa.

Sarà, ma non ci credo. Non stiamo a fare della retorica sui villaggi dell’Africa o del subcontinente indiano dove non c’è l’acqua potabile ma grazie a una connessione web vivrai felice perché puoi esprimere la tua libera opinione sui fatti del mondo.

Piuttosto, mi insospettisce quel riferimento al 18% di americani non connessi (a cui si sommano centinaia di migliaia di non connessi in Europa): pensiamo davvero che se conquistano un accesso a internet nessuno si metterà su Fb? nessuno vedrà la pubblicità online? Nessuno comprerà mai niente sul web?

Come minimo, la mossa di Zuckerberg è una iniziativa di marketing per darsi un’immagine da ‘imprenditore altruista’. A voler essere un po’ più dietrologi, si può intravedere uno Zuckerberg che comincia a far politica, oltre che lobby.

Lascia perdere, Mark. E vai lezione di vera filantropia da Bill (Gates). Che perlomeno cerca di salvare l’Africa a suon di vaccini e istruzione.