Se i denti sani sono un privilegio da ricchi…
Cara Signora, tempo fa scrisse qualcosa a proposito dei dentisti troppo cari e della mancanza di un servizio pubblico al riguardo. Potrebbe ripeterlo per vedere se i nostri governanti aprono le orecchie?
Laura Lenzini, Firenze
Era andata così: siccome fra le cause della cattiva alimentazione degli anziani c’è il deperimento dei denti, dunque la cattiva masticazione, ci eravamo chiesti come mai la sanità pubblica assicura menischi nuovi ai cinquantenni che vogliono giocare ancora a calcio e nega ciò che è ben più importante ai fini della sopravvivenza, la cura della bocca. Un mistero. L’assessore regionale aveva anche risposto, promettendo di occuparsene. E a forza di scavare avevamo trovato un alto dirigente della Asl che – dopo aver ricordato che c’è comunque una convenzione con alcuni dentisti per certi piccoli interventi – ha ammesso che il problema esiste, che si era perfino recato a Vimercate per studiare il loro sistema pubblico/privato, ma che alla fine non erano riusciti a fare niente per le pressioni delle categorie. Quindi: chi ha i soldi può sorridere, chi ne ha un po’ meno vada in Romania, chi ha la pensione minima mangi le minestrine. Fine delle trasmissioni? No, non può essere. E allora quello che fanno nell’azienda sanitaria della Brianza lo scriviamo qui, magari a qualcuno viene voglia di riprovarci. L’Asl mette a disposizione le strutture, pianificano e controllano. I dentisti privati (che hanno vinto una regolare gara pubblica) mettono la conoscenza e le attrezzature. Risultato? Tredici centri pubblici (anche uno per disabili), ventimila pazienti l’anno, tariffe che variano secondo il reddito come un qualunque ticket sanitario. Ai dentisti conviene perché hanno i clienti garantiti, ai cittadini perché hanno i denti sani, alla comunità perché a conti fatti curare e prevenire vuol dire spendere meno. Cari assessori, cari direttori sanitari: noleggiate un pulmino e andate a Vimercate. Saranno felici di spiegarvi come funziona bene (e come si mantiene economicamente) il loro servizio.