Affari di famiglia

Fermate del bus: meglio chamarle con un numero o con il nome della traversa?

Cara signora, dopo una vita passata sui bus dell'Ataf, visto che vivo alle Cure e ho sempre lavorato in centro, mi trovo ora a salire sul n 1 in maniera piuttosto saltuaria, cioè come oggi che mi sono trovata con delle amiche in centro. Ho fatto caso alle fermate menzionate dall'altoparlante quando sono entrata in via Cavour e mi sono sentita dire: Sant'Anna, Salvestrina, Arazzieri", non Cavour 1, Cavour 2, Cavour 3 o al massimo San Marco! O come mai?, come si dice a Firenze. Sfido qualunque fiorentino e non a conoscere quelle strade, salvo chi vi abita! Come mai questa "fissa" di menzionare le contrade scordandoci della strada principale percorsa? Che so, Ridolfi invece di Piazza Indipendenza. Lasciamo perdere le varie paninerie, farmacie, alberghi e quant'altro menzionato in aggiunta. Quello lo posso capire, danno soldini alla disastrata azienda, ma le contrade? Sono veramente perplessa.
Vanna Taddeucci, Firenze

La sua domanda mi ha incuriosita. E così, sfidando l’afa e lo spopolamento estivo negli uffici pubblici, ho cercato di capire quale logica ha ispirato l’Ataf nel dare un nome alle fermate. Ho scoperto un mondo. Pensi che a occuparsene non è stato un computer programmato frettolosamente da un qualsiasi impiegato ma un anziano dipendente che a uno a uno ha studiato i percorsi delle linee Ataf e ha dato un nome a tutte le fermate. Non un dipendente qualsiasi ma il più innamorato del suo lavoro, figlio di un tranviere, autore del libro “Firenze in tranvai”, uno a cui si può chiedere tutto sulla storia dei trasporti a Firenze. Quindi tranquilli, c’è una logica per tutto. Magari, dice lui, avessimo potuto dare un nome a tutte le fermate, anziché un banale numero. Dove non accade è solo perché la contrada di riferimento ha un titolo così lungo che non starebbe nel display del bus. Ma vogliamo confrontare “Arazzieri” con Cavour 3? Non tutti sanno dove è via degli Arazzieri? Lo imparino, dice sempre l’anziano dipendente Ataf, e chi vive lì sicuramente lo sa. Ma è un lusso che solo poche vie possono permettersi, quasi tutte in centro. Via Pistoiese ha per esempio 48 fermate e siamo certi che gli abitanti si orienterebbero meglio con il nome della contrada anziché con “Pistoiese 23”. Non siete d’accordo? Il referendum è aperto: meglio il nome o il numero?

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