Affari di famiglia

“La mia vita sconvolta dall’Alzheimer di mia madre”

Cara signora, mia madre (77 anni) sembra che abbia l’Alzheimer, me lo ha detto il medico di famiglia dopo averla vista un po’ di volte. Ho chiesto appuntamento a Careggi per la diagnosi definitiva ma bisogna aspettare dei mesi. Io lavoro e non ho tempo per starle dietro. Mi dica: cosa devo fare? All’improvviso la mia vita è sconvolta da questa notizia e ho la preoccupazione che lasciandola sola le succeda qualcosa. Può aiutarmi?

Lettera firmata, Firenze 

Sì, nel mio piccolo posso aiutarla. Da vent’anni, a Firenze e in Toscana, esiste l’associazione italiana dei malati di Alzheimer (Aima) che si occupa del problema gratuitamente. Pensi che a dare vita all’associazione – diventata nel tempo uno degli interlocutori fondamentali sia per i medici che per le istituzioni – è stato un fisico (Manlio Matera), un signore abituato a studiare nei laboratori, che una volta coinvolto dalla malattia di una persona a lui cara si è appassionato all’argomento, è andato in pensione, e si è dedicato anima e corpo non solo ai pazienti ma anche (e in certi casi soprattutto) alle loro famiglie. L’Aima ha un centro di ascolto aperto a tutti, basta chiamare allo 055-433187 o al numero verde 800900136. Rispondono a tutte le domande che vi tormentano, non abbiate paura, e sanno come e dove indirizzarvi. Con una filosofia che provo a riassumere: Primo: i malati di alzheimer non sono dei dementi da lasciare alla deriva ma dei pazienti che, se ben seguiti e ben curati, possono vivere tranquillamente a casa. Secondo: se lasciamo le famiglie sole e impreparate, il rischio di arrivare alla rottura, alla crisi irreversibile e dunque alla casa di cura, è molto più alto (e più costoso, sia per i privati che per il pubblico). Terzo: la conseguenza è che dobbiamo investire le risorse e le attenzioni sulla prevenzione e su tutte le forme di stimolazione e accompagnamento dei malati di alzheimer insegnandole anche ai parenti, ai familiari o alle badanti. Ecco, si fidi. Perché anche queste sono occasioni per crescere e imparare nuove forme di amore: l’Aima l’aiuterà a non gettare la spugna.

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