Affari di famiglia

Lavorare meno per lavorare tutti? Uno slogan che si morde la coda…

Buongiorno, volevo condividere delle considerazioni sull’argomento lavoro. Non capisco: parlano di coesione sociale e viene tirata fuori la ''spending review'', parlano di lavoro e le maggiori aziende manifatturiere ed industriali chiudono o vengono smobilitate…Non bisogna essere degli strateghi e tanto meno degli statisti per capire che è il momento di qualificare il lavoratore e di far lavorare più persone ma per meno ore. Mi spiego: hanno allungato le aperture dei negozi, ci sono aziende che lavorano su 3 turni di otto ore, bene, allora per ripartire facciamo un bell'accordo nazionale in cui al lavoratore si fa fare il turno di meno ore, si garantisce uno stipendio base con meno tasse in busta paga, e si assume personale per coprire le ore lavorate in meno defiscalizzando le buste paga e dando incentivi statali alle assunzioni. Che ne pensa?
Stefano Scapecchi

 

Lavorare meno per lavorare tutti è uno slogan che di questi tempi torna ciclicamente (anche fra gli economisti). Ma quel che sta succedendo qui da noi, invece, è il contrario: ormai 30 italiani su 100 lavorano anche il sabato, la percentuale più alta in Europa. Questo dimostra che il successo di un Paese dipende più da come si lavora, da come è organizzata e pianificata la produzione, rispetto a quanto si lavora. Partiamo da un esempio vicino a noi: la Toscana è la Regione in cui i contratti di solidarietà (di fatto quello che dice lei) sono stati utilizzati più che nelle altre regioni. Ma questo non è bastato ad alzare il Pil, perché chi lavora meno percepisce stipendi più bassi, e più si riducono i salari e meno si spende, e meno si spende e più si contrae la domanda interna. Il cane si morde la coda. Non solo. Il sistema avrebbe una logica generale se la riduzione di quantità (di lavoro) fosse reinvestita in formazione (per migliorare la qualità). E invece ha visto in che condizioni è finito il nostri sistema scolastico? Il risultato: chi ha un posto tende a lavorare di più, non di meno. Ricordate la polemica sulle aperture domenicali dei grandi magazzini a Firenze e la rivolta dei lavoratori? Raccontano che non pochi dipendenti chiedono di lavorare la domenica per guadagnare di più. E infatti il numero di assunzioni per coprire i turni dei week-end è inferiore a quello preventivato. L’azienda risparmia (i costi fiscali per ogni nuovo assunto) e gli impiegati hanno buste paga più gonfie. Materia complessa, dunque, e nessuno sembra avere la ricetta.

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