Affari di famiglia

Proviamo a distinguere gli ‘writers’ dai vandali che scrivono sui muri

Il decoro di Firenze è diventato una vera "utopia", basta guardare i muri imbrattati ovunque. Il Quadrifoglio provvede solo alla cancellazione di scritte offensive, antireligiose, razziali, ingiuriose ecc. mentre per tutte le altre sembra non abbia titolo. Vorrei sapere a chi devo rivolgermi per la cancellazione di una enorme scritta inneggiante penso alla droga, enorme e colorata, che è stata disegnata su un muro che si affaccia sull'area incolta che si trova fra le vie Corridoni e Pisacane. Ogni mattina i residenti hanno il primo saluto da questa indecorosa "opera d'arte" (Erojog!) di vandali definiti (forse perché è più 'esotico' writers e anche autori di "urban art”) e che hanno desiderio di realizzarsi imbrattando muri. Ora ci si è messa anche la giunta con una delibera che dà il via libera a questi writers…Ma sa quanto costa provvedere a cancellare per poi tornare a vedere di li' a poco lo stesso muro imbrattato? Il quartiere mi dice che non può fare niente, rimandando al Quadrifoglio, ma insomma vogliamo cominciare a ripulire questa città?
M.C. Robaudi

 Cara signora è vero, dopo molti comunicati e molti annunci al cittadino resta il cerino in mano: salvo casi estremi, il Comune lascia al proprietario dell’immobile l’incombenza di ripulire i suoi muri dalle scritte vandaliche. Ma la delibera di metà agosto a favore degli writers è un’altra cosa, e fare di tutta l’erba un fascio sarebbe un errore. In tutto il mondo si è sviluppata questa forma di arte urbana che si applica ai muri, ai vagoni, ai sottopassaggi, a quegli spazi grigi e tristi e abbandonati che dalle pennellate colorate hanno solo da guadagnare. Erano anni che questi artisti chiedevano asilo e non darglielo, negarglielo, sarebbe stata una inutile provocazione: e poi è vero che bisogna punire duramente chi non rispetta le regole della convivenza, ma è molto meglio (e più efficace) farlo dopo aver offerto soprattutto ai giovani delle alternative in cui sfogare il loro bisogno di creare, esprimersi, sperimentare nuove strade (anche rumorosamente). Gli spazi scelti sono il muro adiacente la piscina Costoli in viale Paoli, il sottopasso pedonale di piazza Alberti (lato via Lorenzo di Credi) e il muro del cavalcavia di piazza Alberti, sempre lato via Lorenzo di Credi. Se l’iniziativa avrà successo saranno aumentati. Sarebbe bello che le stesse associazioni di writers ammesse al bando fareccesero poi una campagna contro il vandalismo stupido e incivile che imbratta i muri dei (sempre più) poveri cittadini.

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