Affari di famiglia

E ora spuntano gli amministratori di condominio low cost

Cara signora, mi spiega perché io devo spendere seicento euro l’anno di condominio per pagare la luce, la pulizia delle scale e poco altro? Ho letto che a Prato si sono fatte avanti delle organizzazioni di amministratori condominiali low cost, che abbattono le spese almeno del 30 per cento. Mi piacerebbe che lei facesse una campagna per raggiungere lo stesso obiettivo a Firenze. In questi periodi di crisi anche questi soldi fanno tanto comodo. Grazie

Silvia . 

Mi sono informata ed è vero, nel centro di Prato capita di imbattersi in cartelli pubblicitari con il seguente messaggio: “Amministratori di condominio low cost”. L’autore dell’iniziativa è un amministratore che propone un risparmio dal 30 al 50 per cento sui costi attuali (che vanno dai 7,50 ai 10 euro al mese in media, escludendo ovviamente tutte le spese straordinarie). L’argomento meriterebbe un’inchiesta approfondita, e la faremo. Ma intanto facciamo un appello agli (anche aspiranti) amministratori di condominio fiorentini: copiate. Rinnovatevi. E proviamo a ragionare a voce alta. La crisi, come abbiamo detto tante volte e certo non solo noi, va presa anche come un’opportunità. Non avremo tante altre occasioni, nella nostra breve storia, per cambiare equilibri sbagliati, abitudini insensate, economie che non rispondono più alle esigenze reali delle persone. Stamani leggevo che il governo ha ridotto drasticamente le feste per la Repubblica e come tutti ho pensato: ma guarda, bisognava arrivare fino a questo punto per rendersi conto di quanti soldi buttavamo via, di quanto sono ormai autoreferenziali e prive di senso le enormi spese pubbliche di rappresentanza. Ecco, è solo uno degli esempi. Tenere in vita un sistema che non ha futuro è l’unica strada (insieme a quella di continuare a lamentarci) che non dovremmo percorrere: allontana l’uscita dalla crisi e imprigiona le energie necessarie per inventarsi un domani. Parliamo con i condomini. Cerchiamo strade diverse. Sfruttiamo il momento per ritrovare rapporti di civile coabitazione in nome di obiettivi comuni. Non ci sono i soldi? Ritrattiamo, riapriamo il discorso, vedi mai che uno di noi si prende la briga di gestire il condominio in cambio di qualche buona cena. E’ come con le banche o con i gestori dei telefoni: ogni tanto bisogna azzerare i contratti e farsi offrire nuove condizioni. Non è il momento di stare fermi, è il momento di cambiare. Chi ha coraggio lo faccia anche per chi non ce l’ha.

 

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