Il degrado? Magari fosse sempre colpa degli altri…
DOMENICA scorsa aspettavo l’autobus in via Oricellari alle 21,15 quando ad un certo punto sono arrivati cinque uomini ubriachi che si sono avvicinati urlando frasi incomprensibili e visto che non gli davo confidenza hanno iniziato a calciare il cestino della spazzatura, poi si sono spostati sul lato opposto e davanti ai miei occhi increduli hanno urinato. Offesa e impaurita ho chiamato il 113! Al telefono (ero abbastanza spaventata) la polizia mi dice che loro non se ne possono occupare e che mi devono passare i carabinieri che a quell’ora sono di ronda.
Aspetto, cade la linea (la paura aumenta), richiamo, finalmente un operatore mi risponde e mi chiede perchè ho chiamato loro e non la polizia, seccata mi arrabbio ed insisto dicendo che ho paura, che quelle persone stanno molestando una ragazzina cinese che come me sta aspettando l’autobus, allora mi viene chiesto nome e cognome altrimenti non possono mandare nessuno (!) gli dò i miei estremi, aspettiamo ben 40 minuti, poi l’autobus finalmente arriva ma dei carabinieri nemmeno l’ombra! Intanto quelle persone hanno avuto il tempo di spaventarci, di rompere bottiglie e di continuare a molestare passanti!
Un ringraziamento formale alle forze dell’ordine e un complimento vivissimo al sindaco di Firenze per il degrado in cui si trova la sua città. Comunque pensavo che il quartiere5 fosse pericoloso dopo ieri sera l’ho rivalutato.
Lettera firmata
CARA signora, dovendo ridurre la lettera per motivi di spazio ho tagliato i suoi apprezzamenti più pesanti nei confronti delle forze dell’ordine e del sindaco. Magari fosse sempre colpa loro, sapremmo con chi rifarcela. Per esempio: vogliamo flagellare polizia e carabinieri che con stipendi modesti e il taglio progressivo degli strumenti di servizio (compresa la benzina) tirano avanti la baracca come possono e non di rado rischiano la vita? Non fraintendiamo: lei ha ragione. Ma per come stanno andando le cose avere ragione non basta e non serve più. Bisogna tirarsi su le maniche e, ognuno nel suo piccolo, provare a raddrizzare la barca. Come? Occupandoci di chi ci ci circonda, facendo volontariato se è possibile, ragionando (molto) prima di votare, non sprecando ma condividendo le risorse eccetera eccetera. Altrimenti gli ubriaconi molesti (ovvero gli emarginati, i disperati, i delusi) saranno sempre più numerosi e anche sempre più pericolosi