Affari di famiglia

Cosa facciamo davanti a questa strage di donne? Intanto insegniamo ai bambini a reggere l’amore

CARA SIGNORA, mi trovo di fronte a un caso delicato. Sento spesso i miei vicini litigare, lei piange disperata e sento che il marito usi violenza sulla moglie. Secondo lei cosa dovrei fare? Devo fare finta di niente?
Giovanna C.
CARA GIOVANNA, so quello che farei io ma non è detto che valga per tutti. Quindi le riporto ciò che suggerisce la presidente del telefono Rosa, la più antica associazione di aiuto alle donne da cui dipende il numero verde nazionale del Ministero delle pari opportunità (1522), gratuito e attivo 24 ore su 24. «Dovrebbe provare a parlare con la signora — mi dice — e convincerla a farsi aiutare da un centro, o comunque a scambiare parole ed emozioni, tanto più che si tratta di consulenze gratuite e anonime». A Firenze i centri sono Artemisia (telefono 055-602311) e il Centro di ascolto per uomini maltrattanti (339-8926550). Se la cosa sembra più grave, aggiunge, è meglio chiamare direttamente le forze dell’ordine, che hanno ormai persone o uffici dedicati a questo genere di violenze. Ma il problema qual è? Che spesso, molto più spesso di quanto si creda, una volta che la polizia arriva sul posto, la moglie nega. O sottovaluta. Perché il primo scalino che queste donne devono risalire è riacquistare rispetto verso se stesse, rompere quella spirale che le portano a sentirsi talmente umiliate dalle violenze (non solo fisiche) del partner da pensare di non meritare né ascolto né aiuto. E’ per questo che i parenti, gli amici e, perché no, anche i vicini di casa possono dare un contributo decisivo. Una cosa mi sento di dire: fare finta di niente no, per favore no. Di fronte a una strage come quella a cui stiamo assistendo (una vittima ogni tre giorni e troppe coppie a rischio) tutti, ma proprio tutti, dobbiamo fare qualcosa, soprattutto se testimoni. Anche in casa nostra, ricominciando dai bambini. Se non gli insegniamo (magari con l’esempio) che essere maschi non vuol dire avere donne deboli e sottomesse al fianco, ma semplicemente quelle che si amano - con le sfide le difficoltà e la crescita emotiva che ciò comporta - le nostre famiglie rischiano di essere più il luogo della pena che della gioia. L’amore fra uomo e donna (o di coppia) è sacro, è luce per tutti, è un’autostrada che porta alla pienezza e alla realizzazione dell’esistenza, dell’essere umano, dunque della comunità. Purchè sia vero amore. E senza il rispetto delle altrui scelte, anche se indesiderate o dolorose, non può esserlo.

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