Affari di famiglia

Diamoci una tregua e facciamo il pieno d’amore, ora Firenze e’ meravigliosa

LA MIA FIRENZE” è anche il balcone fiorito che in ogni stagione dell’anno, fa bella mostra di sè in via Guido Monaco ad un primo o secondo piano di un edificio che mi sembra si trovi all’incrocio con Via Cittadella sul lato sinistro, direzione stazione. Sarebbe possibile, tramite la Sua rubrica, poter esprimere un encomio, un ringrazia mento, un evviva, alla persona che per tutto l’anno ci offre questo incredibile spettacolo di tripudio di fiori, in mezzo alla città, fra edifici più o meno anonimi, in una strada affogata nel traffico caotico di auto e mezzi pubblici sia in inverno, sia in estate? Esistono ancora persone di animo gentile e sicuramente con pollice verde, che riescono a soddisfare magari un hobby ma anche a donare ai semplici passanti uno spettacolo piacevole che sicuramente rasserena nel grigio- re di tanto squallido indecoroso spettacolo di strade rumorose, di muri imbrattati, di rifiuti o altro anche e proprio nel cuore di Firenze

M.C.Robaudi

GRAZIE A LEI, cara e fedele lettrice. Grazie per aver acceso la luce su una cosa piccola, invisibile ai più, insignificante al cospetto dei tanti proble mi di cui parliamo in questo spazio e tuttavia così grande, quel gesto, se solo fosse contagioso. Inizia agosto e prendiamoci una pausa. Godiamoci questa città fra le più belle, baciata da un’estate tutto sommato fortunata, luminosa, diamo una tregua all’occhio giudicante e apriamo quello più indulgente, quello che vede i fiori alle finestre, i vicini che puliscono un marciapiede, gli anziani che curano i giardini, i volontari che bussano alle persone sole e che assistono i malati, i ragazzi che hanno voglia di inventare e i meno giovani che ancora si emozionano, si innamorano, si abbronzano in riva d’Arno. Godiamocela, per un istante, questa Firenze struggente, più sana che malsana, più buona che cattiva, più vivibile di molte, moltissime città del mondo. E, se permettete, dopo aver sostato a lungo sul suo profilo nobile, dopo aver immagazzinato abbastanza cibo per gli occhi e per l’anima, volgete lo sguardo alle periferie. Perché è lì che abitiamo. Non è forse vero che il centro è sempre meno dei fiorentini e sempre più il luogo del turismo, della rappresentanza, della movida sguaiata e senza controllo (dei genitori e delle autorità pubbliche)? Saremmo ancora in tempo a salvare l’anima vitale (e quindi popolare) del centro, cominciando per esempio dai trasporti. Ma ecco, ha rifatto capolino la voce del lamento. Scusate, avevamo detto di prenderci una tregua: vi auguro un agosto struggente.

Geraldina Fiechter

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