Edilizia e tutela del patrimonio: anche gli enti pubblici devono crescere e aggiornarsi
La Soprintendenza ai beni artistici e ambientali è un ente inutile? Perchè impediscono al semplice cittadino di stendere i panni alle finestre, in certe zone, mentre non vedono quello che sta succedendo a Firenze e nelle altre città italiane? Perchè un cittadino che abita in San Frediano o in un altro posto simile, non può rifare il bagno di casa se prima non ha il consenso di questo ente che spesso poi lo nega? Perchè non hanno dato il permesso di fare un ponte all'Isolotto,al posto della ridicola passerella, per dirottare il traffico da Scandicci a Novoli, mentre hanno dato il permesso di farlo alle Cascine la tramvia? Perchè hanno denunciato il taglio di tre platani alla fortezza e non dicono nulla per i disboscamenti fiorentini? Perchè non hanno fatto fare un ponte a Lastra a Signa, per non deturpare il paesaggio a causa del tiro a segno di epoca fascista, e hanno fatto fare la sopraelevata della ferrovia più veloce di solo 5 minuti, Firenze-Livorno? Adesso faranno la bretella Stagno-Prato sopra elevata che passerà sopra il lago dei Renai e la frazione di San Mauro a Signa. Spettabile Soprintendenza: questa opera da' pregio al paesaggio? Perchè non dite nulla sulla imbrattatura dei muri? Sui bisogni fisiologici che esseri incivili più degli animali fanno in città, non dite nulla? Si multano i proprietari di cani ma questi energumeni si tollerano? Vi chiedo: quale compito avete? Di proteggere Boboli? Il Davide? Per questo sono sufficienti i sorveglianti comunali o i volontari.
Marco della Gonfolina
Caro lettore, molti si fanno le sue domande e dunque è giusto darle voce e offrire agli enti preposti alla tutela la possibilità di rispondere e spiegare (ipotesi peraltro remota, conoscendoli). Qui proviamo a fare un umile ragionamento di buon senso: siamo molto orgogliosi dell'opera di salvaguardia del patrimonio compiuta nei decenni a Firenze e in Toscana. In altre Regioni si vedono scempi del paesaggio che qui, per fortuna, non ci sono stati. Però il mondo cambia e anche chi tutela dovrebbe aggiornarsi. Il rischio, altrimenti, e' di venire bypassati da chi lavora, investe, crea, vive e di alzarci un mattino dentro a un museo meraviglioso ma disabitato, soprattuto dai giovani. Proprio in questa rubrica si è aperta una discussione sul settore edile, da cui viene la forte richiesta di contribuire ad uscire dalla crisi dando strumenti meno rigidi e più nuovi a chi vuole ristrutturare, costruire, riqualificare o trasformare gli spazi vuoti. Credo che sarebbe un dovere degli enti pubblici aprire una riflessione, anche pubblica. Perché il problema e' prima di tutto culturale, e per crescere bisogna accettare il confronto. Giusto o no?