Affari di famiglia

Mense scolastiche: ma perche i bambini devono mangiare il merluzzo africano invece dei prodotti locali?

Cara signora, ho visto che ha parlato delle mense scolastiche. Un tempo ci mandavano a casa il menù dei pasti programmati, addirittura divisi fra inverno ed estate. Fa molto utile anche per condividere con i nostri figli qualcosa della scuola e anche per non dare doppioni la sera. Perché non lo fanno più?
Cristiana Palchetti
Cara lettrice, la risposta, purtroppo, e' fin troppo ovvia: le risorse pubbliche sono sempre meno e le prime cose che saltano sono quelle che sembrano non necessarie. Però e' strano che proprio un'amministrazione comunale come quella che abbiamo avuto in questi anni, così attenta alla comunicazione, non abbia capito che sul cibo ai bambini una forma di dialogo con le famiglie debba comunque restare. Che siano i colorati menù che ci arrivavano a casa tramite i nostri figli o che siano incontri ciclici nelle scuole, fatto e' che i genitori vogliono sapere cosa mangiano i bambini a scuola e perché proprio quelle cose e non altre. Sappiamo bene quanto siano diventate apprensive le famiglie, quanto siano sempre più ristretti i margini di manovra verso bambini poco abituati a mangiare quel che c'è o quello che fa bene invece delle solita pasta al burro o al pomodoro seguite da hamburger e patatine fritte, ma è appunto compito di chi governa e poi della scuola aprire un fronte educativo anche sul modo in cui nutriamo le nuove generazioni. Non parlarne, non fare delle scelte chiare e comunicate, porta a malumori che non a caso stanno serpeggiando sempre di più, fuori e dentro le scuole. Viviamo in una città fortunata, da questo punto di vista. Sia per l'attenzione che storicamente e' stata data ai bambini (e anche alle mense scolastiche), sia per le risorse alimentari che produciamo. Potremmo essere il fiore all'occhiello dell'Italia per come insegniamo ai ragazzini che il pecorino toscano e' più buono dei bastoncini surgelati di pesce, che l'olio d'oliva fa meglio del burro, che i polli cresciuti liberi sono più' sani di quelli cresciuti in batteria. La buona alimentazione non e' forse il primo passo per tutelare la salute pubblica e prevenire malattie e quindi spese sanitarie che potremmo risparmiarci? Suvvia, osiamo un po' di più.

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