Affari di famiglia

Giardini pubblici, l’erba del vicino è sempre più alta…

Il trucco c’è e non si vede! Basta un’innaffiata e l’erba prende vigore e cresce rapidamente. Così, in primavera, con piogge più abbondanti e con il risveglio vegetativo, il gioco è fatto. Ma i giardini, e mi riferisco soprattutto a quelli comunali, non possono vivere, proprio per l’immagine che devono fornire, sull’alternanza dei soli “sistemi climatici”.  La città, come tale, ha un suo valore intrinseco e non può essere soltanto subordinata agli eventi naturali: se piove l’erba non si rade e con la fine delle piogge l’erba si taglia meglio e non ricresce subito. Ma in che paese viviamo! Una città come Firenze ha il dovere di imporre altri ritmi: i prati, i parchi, le aree verdi devono essere costantemente curati indipendentemente dal ciclo delle piogge.
I giardinieri e/o le ditte preposte alla manutenzione del verde pubblico facciano piani dettagliati, con cicli temporali di taglio dell’erba e della sua cura, più puntuali. Qualcuno, però, potrà obiettare l’appunto mosso collegandolo alla questione economica. Ben poca cosa, dico io, se rapportato al valore e all’immagine di una città come Firenze, città del fiore. Per me vale sempre, in questo contesto, l’affermazione che dice chi più spende meno spende! Ed allora, un po’ più d’impegno per dare al verde il valore e la cura che deve avere, alberi compresi.
Dott.Giovanni Malin
già direttore della Direzione ambiente del Comune di Firenze
Grazie, caro dottor Malin, di aver risposto con la passione che l’ha sempre contraddistinto all’appello dei nostri lettori affinchè i giardini e le aree verdi della città siano tenuti in ordine. Il Comune dice che conviene aspettare la fine delle pioggie prima di tagliare l’erba? Sbagliato, bisogna stabilire un piano di rasatura e pulizie e attuarlo a prescindere dai fenomeni climatici. Detto da lei, che un tempo dirigeva proprio quel settore del Comune, fa un certo effetto. Aggiunge anche un altro concetto che i nostri genitori spesso ci dicevano: chi più spende meno spende. Come dire: fare buoni investimenti conviene sempre, alla fine, anche dal punto di vista economico. Ed è quello che in tanti altri settori pubblici si prova a dire: non ha senso dare (o tagliare) poco a tutti, meglio rinunciare a qualcosa (che magari non serve più) e mettere il massimo delle risorse o dell’impegno su ciò che riteniamo prioritario. E’ il lato positivo della crisi: ci impone di rifare lelenco delle priorità e di fare scelte migliori. Ecco, il verde è certamente una priorità. Ci consente di sopravvivere in una città che non riesce, per ora, a fare altre scelte ecologiche radicali.

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