Affari di famiglia

Tanta ginnastica per i poliziotti e poi…doccia fredda

In breve e senza tanti racconti strappa lacrime, il complesso il “Magnifico” di Firenze, dove alloggiano più di 500 poliziotti, è da 10 giorni senza acqua calda. I tutori dell'ordine quindi, al rientro dal turno di servizio, oltre a fare del sano movimento su e giù per gli otto piani della struttura perché i sette ascensori sono tutti fuori uso, si devono fare la doccia con l'acqua fredda, un tocca sana per il morale e per il fisico. Tutti conoscono la situazione (i funzionari, il Questore, i sindacati) e ancor di più la conoscono tutti i poliziotti che tutti i giorni si trovano ad affrontare un lavoro sempre più difficile e “sporco”, con il pensiero che lo stanno facendo con gli straordinari tagliati, con il blocco dello stipendio e con la gente sempre più ostile nei loro confronti, in quanto la Politica sta facendo del suo meglio per rendere inabitabile questo paese e non garantire diritti inalienabili di un essere umano qualunque sia la sua professione, figuriamoci chi, come noi, rischia la vita quotidianamente, bistrattato da istituzioni e opinione pubblica.
Con chi prendersela allora? O semplicemente a chi rivolgersi per essere ascoltati? L’ultima speranza è quella che urlando questo piccolo ma importante disagio ai media tornerà l'acqua calda, che non laverà lo sconforto, ma almeno scalderà il corpo dei Nostri Angeli già infreddolito dall'ingrato mestiere.
Un servitore dello Stato
Nome più inappropriato non potevano trovarlo. Il Magnifico e' l'enorme edificio di Novoli nato come albergo (se non ricordiamo male) per Italia 90 e poi preso in affitto dal Ministero per uffici e alloggi ai poliziotti. Sono anni che si parla della scarsa convenienza economica (si parla di cinque milioni di euro l'anno), delle continue rotture (ascensori fermi, allagamenti, impianti di areazione mal funzionanti), e ora lei ci dice che manca anche l'acqua calda. Il colmo. Sappiamo che parte delle funzioni del Magnifico saranno trasferite nel lungarno della Zecca, ma quando? Almeno ascoltate l'urlo di questa lettera e rimettete l'acqua calda. Tutto ha un limite.

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