Affari di famiglia

Quelle impalcature infinite che schiacciano i piccoli e i deboli

Purtroppo e’ accaduto quello che temevamo. Gli incassi sono calati cosi’ tanto - dice il titolare- da far chiudere un esercizio commerciale che, a Firenze in via Cavour vicino alle Poste, una mattina di poco piu’ di un mese fa si era visto sbarrare la visuale dalla strada da un cantiere, avendo come unici accessi laterali un marciapiede -altrettanto ostruito dal cantiere- largo poco piu’ di 50 centimetri. L’amministrazione presta poca attenzione ai risvolti delle proprie concessioni di affitto suolo pubblico, visto che a poche decine di metri il cantiere non avrebbe dato fastidio a nessuno, e se a questo sommiamo il menefreghismo dell’azienda edile che aveva chiesto il permesso e aveva accettato quella sistemazione...la frittata è fatta. Certo, stiamo parlando di “robetta” rispetto a quanto sta accadendo coi cantieri della tramvia, e soprattutto coi suoi terrificanti ritardi nei lavori. Ma, mentre per la tramvia si tratta comunque di un bene pubblico che, una volta realizzato, dovrebbe portare benessere a tutti, nel nostro caso e’ solo una questione tra privati. Dove l’unico che ne trarra’ vantaggi sara’ l’azienda edile che sta costruendo il palazzo, a spese del commerciante che ha chiuso e della quiete e salute di coloro che stanno intorno al rumorosissimo e polveroso cantiere. Continuiamo a farci male!
Vincenzo Donvito
E'  uno degli argomenti più frequenti nelle proteste che arrivano da molte attività commerciali e anche da semplici cittadini. La sensazione - comune a entrambe le categorie - è che la città sia sempre più disseminata di cantieri e impalcature spesso percepiti come inutilmente invasivi se non superflui. Della tranvia sappiamo tutto, come scrive l’autore di questa lettera, e sappiamo anche che l’amministrazione comunale sta tenendo il fiato addosso alle ditte perchè non impongano ritardi con scuse varie. Ma che succede nei piccoli cantieri gestiti senza un controllo pubblico (come nel caso di via Cavour, sembra di capire) e tenuti aperti ben oltre il necessario? Ricordiamoci che le impalcature (e pensiamo soprattutto agli interventi pubblici) costano un tot al giorno. Non lasciamo lievitare il sospetto che avviare i cantieri e tenerli inoperosi sia uno dei tanti modi per “muovere il Pil“. Altrimenti anche il Pil si stanca di agitarsi inutilmente ed emigra dove le regole (e la crescita) sono uguali per tutti.

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