Come imparare a separarsi senza distruggere se stessi e i figli

Io e mio marito ci stiamo separando e in casa nostra è un inferno. Abbiamo due figli, uno è piccolo ma l’altro sta cominciando ad avere disturbi vari e a non andare bene a scuola. Non abbiamo molte disponibilità economiche, da chi posso farmi aiutare?
Chiara
IL FATTO che lei stia chiedendo aiuto è già un gran bel segno. Significa che il vortice del conflitto di coppia non l’ha travolta fino in fondo, non fino al punto di sacrificare la salute e i diritti dei figli al grido di “muoia Sansone e tutti i filistei“. Il sistema sanitario fiorentino ha molti aiuti, a cominciare dal Centro di mediazione familiare. Funziona dal 1997 ed è diretto dalla dottoressa Gheddes, giudice onorario e assistente sociale. Si può prendere appuntamento telefonando direttamente(055-6938267 oppure 338-3417107). Qui le coppie vengono accolte, ascoltate, mai giudicate, solo aiutate a gestire i conflitti con professionalità e imparzialità. Il servizio è aperto a tutti i componenti della famiglia, anche ai nonni o agli zii che non riescono a vedere i nipoti (la legge tutela queste relazioni affettive), ai ragazzi che hanno difficoltà con i genitori, perfino ai nuovi conviventi che vogliono avere un buon approccio con i figli della nuova compagna o compagno. E non sono rari i casi in cui la mediazione ha portato a salvare matrimoni che sembravano spacciati. Una sola condizione è necessaria: il desiderio di uscire dalla nebbia dei rancori e trovare una soluzione buona per tutti. Chi ha dei figli dovrebbe sentirlo come un dovere. Mettendo loro al primo posto si evitano ulteriori sconfitte, che comunque ricadrebbero sulla propria coscienza oltre che sulla gestione delle propria vita, e anche tante inutili spese (vedi alla voce avvocati). Poi il dovere può diventare anche un piacere: quello che si prova chiudendo un amore o un matrimonio senza restare sepolti sotto le macerie ma salvando l’edificio costruito insieme. E’ un traguardo prezioso che vale qualche sacrificio.
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