Separazioni e conflitti: non togliete ai nonni il diritto di stare con i nipoti (e viceversa)
Sono una nonna e voglio denunciare una situazione che mi sta avvelenando la vita: da quando mio figlio ha litigato con la moglie, non vedo più mio nipote. Io amo questo bambino, l'ho visto crescere, me lo davano tre o quattro pomeriggi alla settimana perché loro lavoravano. Poi più niente, lei non vuole più che stia con me e mio marito. Mio figlio lo vede una volta ogni tanto, e in quei pochi momenti ci vuole stare da solo. Sono perfino andata di nascosto fuori dalla scuola per vederlo da lontano! Non c'è la faccio più. E' giusto tutto questo? Cosa posso fare?
Nonna Giulia
Al peggio non c'è mai fine, dicono i pessimisti. Ma cosa c'è di peggio del togliere a un bambino prima il padre e poi i nonni e magari gli zii, i cugini, le case in cui hanno fatto i primi passi, i primi Natali, le prime pedalate in triciclo, cose c'è di peggio del decidere a freddo, per vendetta o egoismo, di cancellare dalla vita di un figlio una parte di famiglia e di affetto? Sono tanti, purtroppo, i nonni o i parenti che vivono questa atroce mutilazione. Ed e' inspiegabile che le istituzioni o i tribunali non riescano a elaborare dei piani efficaci di intervento per tutelare i bambini e il loro sacrosanto diritto a stare con i parenti. La legge lo dice chiaro: i minori devono poter stare con entrambi i genitori (salvo drammatiche e provate eccezioni) e anche i nonni o gli zii devono poter continuare a frequentarli. Ma se la madre separata-arrabbiata (presso cui vive il bambino) ostacola o addirittura impedisce questi rapporti? Bisogna rivolgersi ai carabinieri, con tutti i traumi che ne seguono? Dissanguarsi per pagare l'avvocato? Ci sono Paesi (nel nord Europa) dove è lo Stato a decidere, in caso di separazione, la gestione paritaria dei minori. La coppia può litigare quanto vuole, ma i figli restano fuori dal campo di battaglia perché sono altri a stabilire quanto tempo passano con l'uno o con l'altro. Qui invece vince il più forte, o il più furbo, o il più ricco. E il prezzo più caro lo pagano i bambini? Ma qualcosa si può e si deve fare, cara nonna Giulia. Si rivolga intanto al Centro di mediazione familiare, ottimo servizio pubblico (gratuito) diretto dalla dottoressa Geddes, giudice onorario e assistente sociale. Per prendere appuntamento: 055-6938267 oppure 338-3417107).
Se volete potete scrivere ad affaridifamiglia@lanazione.net