Ecco come un ex marito con stipendio medio finisce alla mensa della Caritas
Mia moglie mi ha lasciato per un altro uomo costringendomi ad andare via di casa. Ho messo tutti i soldi che avevo nell'appartamento che ora è rimasto a lei, che in più mi chiede un assegno per i due figli che è pari a metà del mio stipendio (1600 euro). Pago 800 per un affitto e, senza l'aiuto della mia vecchia mamma e della Caritas, non potrei neanche mangiare. Mi aiuti.
Lettera firmata
La lettera che ho sintetizzato è ben più dettagliata e drammatica. E racconta una storia che purtroppo riguarda una schiera sempre più numerosa di uomini (come dimostrano i dati della Caritas: le mense sono prese d'assalto da ex mariti rimasti senza soldi per mangiare). Capisco che la legge tuteli le mamme, che quasi sempre hanno in carico i figli e che soprattutto un tempo rischiavano di essere abbandonate a loro stesse senza reti di salvataggio. Ma ora che l'affidamento può essere condiviso, ora che gli stipendi medi sono al limite della sopravvivenza, si può spolpare un ex marito fino a costringerlo a chiedere l'elemosina? In questo caso la moglie lavora, è autosufficiente, e quindi non può chiedere l'assegno di mantenimento. Ma se l'ex marito dovesse anche “garantire il tenore di vita precedente alla separazione”, come dicono le norme, come camperebbe? Sotto i ponti? Dobbiamo presumere che i giudici siano equilibrati e che riescano a contenere anche le infinite sfide al rialzo di certi avvocati (le cui spese vanno aggiunte a tutto il resto). Ma alle donne che si separano, si può chiedere di aver pietà dell'uomo che hanno amato o con cui hanno procreato? Si può chiedere di provare a dividersi equamente oneri e responsabilità? Un padre disperato non fa bene neanche ai propri figli. Un ex marito cancellato e umiliato è una ferita che non si rimargina più. E siccome separarsi con rispetto si può, siccome rispetto genera rispetto, consiglio di provare a trovare una via d'uscita usufruendo dell'aiuto del Centro di mediazione familiare, un servizio pubblico (e gratuito) della Asl. Per prendere appuntamento: 055-6938267 oppure 338-3417107
Scrivere a affaridifamiglia@lanazione.net