Affari di famiglia

Messaggio alla generazione delle superdonne: abbassate le pretese e imparate a delegare

Vuole spendere due parole per quelle donne cinquantenni come me che in questa estate torrida devono badare a figli ancora adolescenti, a genitori e/o suoceri molto anziani e non più autosufficienti e a mariti che sanno solo lamentarsi? Vorrei tanto andare in vacanza, ma come faccio con un fardello del genere?

Un'amica della sua rubrica

E' vero, cara signora, si scrive di tutto e di tutti e poi ci si dimentica di quella maggioranza silenziosa composta da donne di mezza età che, anziché accucciarsi in una poltrona per attutire meglio il colpo della menopausa, si trovano ad affrontare il picco della vita familiare: figli in età da brividi, genitori da accudire, il lavoro ancora a pieno ritmo, compagni o mariti (se ci sono) raramente in grado di condividere la fatica, il tutto - come se non bastasse – in un periodo di crisi economica che richiede il massimo sforzo per restare a galla. Poi arriva l'estate e tutti i nodi vengono al pettine. Potremmo consolarla facendole qualche proposta, o ricordandole – nel caso in cui lei non appartenesse a quella minoranza della maggioranza che può disporre di molto denaro e quindi di molti aiuti – quante belle e buone risorse offre la nostra città e il nostro welfare per venirle incontro per esempio nella cura degli anziani (a proposito: le tasse servono anche a questo). Ma per una volta giriamo la medaglia e chiediamoci se questa nostra generazione di donne che hanno avuto figli tardi, che hanno studiato e che lavorano, non stiano chiedendo troppo a se stesse diventando di fatto insostituibili. Già in natura le donne (soprattutto italiane) si mettono a disposizione degli altri, ma se poi siamo le prime a pretendere la perfezione, a voler fare tutto e anche bene, rischiamo di restare intrappolate in una spirale davvero senza via d'uscita. Insomma: impariamo a delegare. Impariamo a lasciare i vestiti da stirare (se ne hanno bisogno se li stirano), a non cucinare per tutti alle 6 di mattina prima di andare a lavorare (se la possono cavare da soli), a fare i compiti con i figli (imparino a farli da soli), impariamo soprattutto a tenere a bada i sensi di colpa e a fare della nostra serenità il punto di partenza. Senza il quale tutto il castello rischia di crollare. Le auguro una vacanza così. Ce la farà?

Scrivere a affaridifamiglia@lanazione.net

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