Come scegliere le superiori: un bivio delicato, famiglie troppo sole
Mio figlio sta finendo (a fatica) la scuola media, ed entro pochi mesi dobbiamo decidere cosa farà nel futuro. Sono vedova, sola, e ho paura di sbagliare.
Flora
Ecco uno dei momenti più delicati, nelle famiglie: come scegliere le superiori? Liceo, professionale, linguistico, artistico, agrario? Che succede se un figlio in piena adolescenza e quindi confuso per definizione non mostra alcuna inclinazione se non quella di studiare meno possibile e di farlo possibilmente con gli amici del cuore? Qui il discorso si farebbe lungo e largo, ma intanto azzardiamo un appello alle scuole e alle istituzioni: non lasciate sole le famiglie, investite più tempo e più risorse nel futuro dei cittadini del domani. Partiamo da un dato: nella bella Firenze tre studenti su dieci abbandonano le scuole superiori. Poco meno che in Romania (e purtroppo nella media italiana). Hanno un bel dire che gli insegnanti delle medie inferiori aiutano nell'orientamento, che le scuole fanno l'open day e che verso dicembre tutti gli istituti si presentano in una specie di fiera-mercato con tanto di depliant e specchietti per le allodole. Tutto ciò non basta, evidentemente, a evitare che un ragazzo su tre sbagli completamente scelta e che molti altri, pur arrivando in fondo ai cinque anni di superiore, scoprano di aver sbagliato indirizzo ed entrino nel lungo circolo vizioso dell'eterna indecisione (o della disoccupazione): che faccio della mia vita? Diciamolo con coraggio: non si può puntare tutto sulla (nostra) scuola, meno che mai ora che il mondo sta radicalmente cambiando e non sappiamo neanche bene come. Ci sono anche i mestieri, gli interessi, le passioni, che a volte portano a lavori di successo più di un titolo di studio. E Dio sa di quanta giovane e innovativa energia abbiamo bisogno per ritrovare una rotta. La Regione Toscana ha fatto un elenco di corsi di formazione anche interni ad alcuni istituti professionali (per leggerlo andare sul sito www.giovanisi.it). E' gia' un aiuto, un dialogo aperto fra scuola e mondo reale. Ma è solo un inizio. Questi ragazzi vanno capiti di più.