Affari di famiglia

Ai bambini nati negli anni Cinquanta e Sessanta: ma come abbiamo fatto a sopravvivere?

Mi sono fatta un'idea, da nonna quale sono: oggi i bambini vengono protetti troppo. E forse anche per questo non crescono mai. Lei cosa ne pensa?

Carla

Il discorso è lungo, ci torneremo altre volte. Ma intanto condivido con voi lettori un brano messo a disposizione da Paolo Cohelo, noto scrittore spagnolo, dedicato a chi è stato bambino negli anni Cinquanta, Sessanta o Settata del secolo scorso. Vi divertirete a leggerlo.

1. Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag

2. Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo...

3. Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.

4. Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.

5. Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.

6. Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…

7. Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema.

8. Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari, cosicché nessuno poteva rintracciarci.

9. La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia 10. Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.

11. Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…

12. Condividevamo una bibita in quattro bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.

13. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, cellulari, computer … Avevamo invece tanti amici.

14. Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.

15. Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.

16. Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo,semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.

17. Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli.

La grande domanda allora è questa: come abbiamo fatto a sopravvivere?

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