Sullo smartphone anche giochi d’azzardo e messaggi hard : tutto quello che i genitori non sanno
Il figlio di una mia amica è stato trovato a giocare d'azzardo su Internet, tramite il suo telefono. Cosa si può fare per limitare i danni di questi mezzi tecnologici se ce li hanno sempre in tasca?
Raffaella A.
Ecco la madre di tutte le domande, quella che più o meno ogni adulto che abbia accanto un figlio o un nipote si pone. Cosa fanno attaccati a quello smartphone dalla mattina alla sera? Dove vanno, chi contattano, in quali mondi approdano? Dalle indagini più recenti su un largo campione di genitori e figli, emerge un dato: le preoccupazioni dei grandi sono assai lontane dalla realtà. Esempio: gli adulti temono soprattutto il contatto con la pornografia, ma il gioco d'azzardo – secondo le confessioni dei ragazzi – è molto più invasivo delle immagini sessuali. Basta pensare che l'anno scorso ben 400mila bambini fra i 7 e i 9 anni, in Italia, sono stati beccati a scommettere su Internet. I dati più interessanti (e allarmanti) sono proprio quelli che evidenziano la distanza fra ciò che madri e padri pensano o temono e quello che effettivamente succede ai loro ragazzi: il 41 per cento dei genitori i cui figli hanno visto immagini sessuali – per esempio – affermano che i loro figli non ne hanno mai viste. E la quota di genitori ignari aumenta fra i casi di ragazzi che hanno ricevuto espliciti messaggi sessuali o che hanno addirittura incontrato persone conosciute on line. In sintesi: gli adulti si preoccupano tanto ma se poi succede davvero qualcosa di rischioso o invasivo, non lo vengono a sapere. Ecco perchè tutti gli esperti che stanno monitorando la situazione consigliano agli adulti di cambiare tattica: più che fissare regole, bisogna aprire il dialogo, portare i figli a parlare di quello che vedono o scoprono, condividere il loro mondo, discutere di come ci si può proteggere dagli intrusi o dai furbi o dai perversi. Il genitore di oggi, insomma, deve esercitare le sue funzioni non solo nella realtà ma anche nel mondo virtuale. Deve (purtroppo) entrare anche lì, anche quando i figli sembrano saperne molto di più e anche quando preferiremmo sdraiarci sul divano a vedere un film tutti insieme. I tempi sono questi. Prendere o lasciare.
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