Affari di famiglia

La rabbia dei giovani: “Ci avete lasciato un mondo in rovina”

Ho un figlio di ventidue anni che ha smesso di studiare, non immagina il suo futuro se non alle spalle nostre o dei nonni, e continua a dirci che la colpa è nostra, della mia generazione, che abbiamo avuto tutto e non lasciamo niente. Mi creda, è uno strazio

Laura

Conosciamo tutti il ritornello, o almeno tutti quelli che per un motivo o per l'altro hanno accanto i neo-adulti. Voi figli del boom economico post guerra – ci dicono – avevate mille possibilità, un mondo in crescita, speranza nel futuro, floride casse pubbliche, e a differenza dei vostri genitori (cioè dei loro nonni) potevate studiare e scegliere il lavoro che volevate. E noi giovani, invece? Un mondo in rovina, in decrescita, lavori precari che non consentono di progettare una vita una famiglia o una casa, uno Stato in bancarotta che taglia tutto, dalla sanità alle pensioni, e chi dovremmo ringraziare se non chi ci ha preceduto? Diciamolo, qualcosa di vero c'è. E anche se il fango dovrebbe casomai ricadere su chi ha avuto le redini e la borsa in mano (in ogni campo pubblico o privato), dobbiamo comunque chiederci se avevamo delegato le persone giuste. Ma in un mondo che è passato dalla radio a Internet e dal paesello alla globalizzazione e alle speculazioni finanziarie, che ha visto cadere il muro di Berlino e tutte le vecchie ideologie e i grandi ideali, si può dare a noi poveri italiani cinquanta/sessantenni tutte le responsabilità? Compito degli adulti, tuttavia, è anche accogliere la rabbia dei giovani. E restare solidi. Ma c'è un ultimo errore che possiamo evitare: proteggerli. Loro hanno due grandi risorse su cui contare, la fiducia in se stessi e l'energia vitale. Viziarli, anticipare ogni loro desiderio, eliminare gli ostacoli a priori, indebolirli nella loro capacità di reagire e cavarsela da soli, sarebbe l'ultimo letale sbaglio che noi figli del boom commetteremmo. Quindi niente sensi di colpa e meno paure. Altrimenti chi resta, se non loro, a correggere il mondo che gli abbiamo lasciato?

affaridifamiglia@lanazione.net

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