Affari di famiglia

Giocamuseo: anche grazie a voi Emanuele vi regala un viaggio nel paese dei balocchi

Ho dei vecchi ma bellissimi giocattoli che ho sempre tenuto in soffitta perché mi dispiaceva buttarli via. Avevo letto in un suo articolo che un giovane uomo stava provando a fare un museo dei giochi. Mi può dare il suo recapito?

A.M. Selmi, Firenze

 

Volentieri riparlo di Emanuele Rondoni, il collezionista di giocattoli che, senza santi in paradiso e men che mai di capitali, da due anni coltiva il sogno di far giocare tutti i fiorentini. Ha cominciato raccogliendo i balocchi di ogni epoca e genere, ricordo che quando faceva il postino insieme alle lettere distribuiva dei volantini con il seguente avviso: Avete in soffitta dei giocattoli che nessuno usa più? Dateli a me, io li aggiusto e li colleziono”. Ma con tutto questo ben di Dio fra le mani e parlandone in qua e in là, un giorno ha pensato che era proprio un peccato non condividerlo. E che sarebbe stato bello fare un museo con la storia dei giocattoli da mettere a disposizione di chi vuole vederli, giocarci, emozionarsi insieme a lui. E così è stato. Ospitato prima dal prete di Rovezzano e poi dalla casa del Popolo di Grassina, ha allestito “Giocamuseo”, non solo una mostra interattiva dei giochi raccolti e donati ma anche una ludoteca e un luogo di scambio di balocchi, ricordi e saperi. Chiunque abbia varcato quella soglia, grande o piccino, nonno o nipote, ha provato quel brivido caldo che riporta all’infanzia, al bambino che è dentro ognuno di noi, a quel nucleo di pura creatività a cui anche noi adulti, magari senza saperlo, facciamo ricorso quando – così diciamo – dobbiamo lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Ne è nata una piccola multinazionale del gioco, un marchio sotto al quale hanno trovato riparo esperti dell’infanzia, dei disagi dei bambini, delle arti, delle favole, un’allegra miscela di persone e competenze che sarebbe davvero un peccato non conoscere. Ecco, qui sta il punto. Qualcuno vuole investire su questo patrimonio? Bisogna solo trovargli uno spazio, 250 metriquadratiper fare di ognuno di noi un utente e un azionista. Anche il sindaco Renzi lo aveva cercato, colpito dal progetto. Ma poi nessuno ha portato avanti il suo slancio. In tempo di crisi e di turbamenti, anche il tempo del gioco può essere una risorsa. Per contattarlo: emabarbarossa@virgilio.it oppure 333/30.20.157   

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