Affari di famiglia

L’avventura dei nonni leggendari

Volevo ringraziare infinitamente i ‘nonni leggendari’ che hanno tenuto compagnia a mia sorella nel lungo periodo di degenza a Torregalli. Sono sicura che tutto quel bene che fanno tornerà a loro per un felice Natale. Gianna Manni, Scandicci

C’è gente che il Natale ce l’ha sempre dentro. Gente che ha scoperto qualcosa che li rende impermeabili agli sbalzi dello spread, al pessimismo, alla solitudine. I nonni leggendari, per esempio. Ovvero quegli anziani che oltre ad avere la fortuna di vivere nel quartiere 4, l’Isolotto, uno dei quartieri storicamente più vivi e popolati di Firenze, hanno incrociato la “Bibliotecanova”. E’ in questo frequentatissimo spazio comunale che un gruppo di anziani – anni fa – si iscrisse un po’ per caso un po’ per passare il tempo a un corso di lettura: come si legge una fiaba o un racconto, con quali voci, con quale tono. La cosa risultò più appassionante del previsto. E nel tempo si è formata una vera e propria compagnia contesa dalla scuole, dalle case di riposo, dagli ospedali. Si chiamano Nonni Leggendari. Passano dalle fiabe recitate per i bambini delle materne ai racconti più evoluti per quelli delle elementari fino alle operette e alle storie fiorentine di un tempo (tipo “Il grillo canterino”), di cui gli anziani non si stancherebbero mai. Un successo. All’ospedale di Torregalli ci vanno una volta alla settimana, i reparti più battuti sono psichiatria e sale per la dialisi. I pazienti possono anche fare richieste personalizzate, possono perfino chiedere di ascoltare un’opera lirica, oltre che ascoltarne il testo e magari discuterne. Non si sa chi è più entusiasta, se gli uni o gli altri. Si sa però che per tutti loro Natale è una festa: gli incontri si intensificano, i rapporti si stringono, e il regalo più grande diventa quello lì. Non è una bella idea? Non è un bel modo di vivere la vecchiaia e in generale la vita? Chi vuole diventare un nonno leggendario può telefonare a questi numeri 055-710834 oppure 055-785001: per i volontari c’è sempre spazio. Ma servirebbero corsi e punti di raccolta negli altri quartieri fiorentini: qualcuno vuole cominciare?

comments powered by Disqus