“Ma non è sempre bravo e buono anche chi va a piedi…”
"E' vero che purtroppo esistono ciclisti che non utilizzano le luci di posizione anche se previsto dal codice della strada, ma posso dire che esistono anche pedoni che non hanno alcuna idea dell'utilizzo delle piste ciclabili. Scrivo in risposta alla sua predente rubrica. Sono un lavoratore che dal 2004 ha abbandonato,per scelta e vocazione, il ciclomotore per una bicicletta a pedalata assistita. Il mio tragitto quotidiano è stato dal 2004 al 2012 da zona Rifredi a San Salvi e viceversa. Dal 2012 ad oggi da Rifredi in centro e viceversa…Regolarmente il tratto di ciclabile di via XX Settembre è utilizzato dai pedoni, che hanno un ampio marciapiede a lato. Stesso per la ciclabile in Viale dei Mille. La ciclabile di Viale Matteotti, a qualsiasi ora, è regolarmente occupata da pedoni che fanno jogging. La ciclabile di Viale Redi è costantemente occupata da pedoni con cani a passaggio o peggio bambini. Ma la vera assurdità mattutina è quella che si presenta all'attraversamento pedonale e ciclabile di Viale Strozzi che fronteggia Viale Spartaco Lavagnini. Lì veramente si ritrova tutta la "riluttanza" alle regole: pedoni che riempiono tutta la parte di attraversamento ciclabile e ciclisti che utilizzano la parte pedonale per non sapere dove andare. Il 23 dicembre, per attendere che la parte di attraversamento ciclabile fosse libera da pedoni ho atteso 3 volte che il semaforo diventasse verde. "Non sempre è bravo, bello e buono chi va a piedi."
Gianluca Agus
E’ chiaro che il peso dei torti subiti da chi ha scelto la bicicletta per muoversi in città sarà sempre superiore ai torti eventualmente provocati, come sfrecciare a luci spente o in senso vietato secondo il racconto pubblicato nella scorsa rubrica. Qui la parola dovrebbe passare a chi ci amministra: facendo capire – con tutti gli strumenti che ha – che i primi a dover essere difesi sono coloro che scelgono di muoversi senza inquinare, senza occupare suolo pubblico per parcheggiare, senza creare code e traffico. Altrimenti, come dimostra la sua lettera, si scatena una guerra fra poveri che lascia forti i forti (automobilisti) e sempre più deboli i deboli (pedoni e ciclisti). Ha senso tutto questo?