Tutto tace sull’inquinamento in città. Ma la polvere messa sotto il tappeto riappare nei polmoni
Mi chiedo perché da due inverni non sentiamo più parlare di inquinamento e mi chiedo perché' anche voi giornalisti avete smesso di informarci su questo delicato problema, con cui si confrontano tutte le città medio grandi tranne la nostra
Gabriella M.
Scusi se ho sintetizzato parecchio la sua lettera, motivi di spazio e di esigenze grafiche. Le sue accuse erano molto più articolate e, facendo parte della categoria dei giornalisti, non voglio sfuggire. Mi parlava di Parigi e mi sono informata. Proprio oggi hanno varato misure che vanno dai mezzi pubblici gratuiti (biciclette a noleggio incluse) ai divieti sempre più stretti. A Firenze la versione ufficiale ci dice che i limiti non hanno mai superato le normative europee e che dunque non c'è mai stato bisogno di intervenire drasticamente. Altri sostengono invece che la media dei livelli di inquinamento rilevati rientrano nei limiti solo perché alcune centraline sono state spostate dalle zone più trafficate a quelle meno frequentate, come Boboli. A dirla tutta ho raccolto anche il parere di alcuni medici che hanno le prove di quanto sia diversa la salute di chi vive in aree particolarmente trafficate rispetto a chi sta in strade secondarie. Non entro nei dettagli perché trovo altrettanto sbagliato creare allarmismi senza (per ora) poter fornire dati incontrovertibili. Gli stessi medici sostengono che per avere quei dati bisogna mettere in campo i ricercatori, quindi soldi e risorse, e se chi comanda e dispone del denaro pubblico fa altre scelte, tutto resta fermo. Quanto alle inchieste giornalistiche che lei dice "non facciamo più", lo prendo come uno stimolo e lo estendo ai colleghi. Ma non tutto dipende da noi. Se i medici tacciono e voglio restare anonimi, se gli enti preposti al controllo tacciono, se l'amministrazione dice che tutto va bene, estenda almeno le accuse a tutti i soggetti. Il mio personale parere? Mi piacevano le domeniche ecologiche. Servivano se non altro a farci riflettere sui rischi che corriamo ingolfando le strade di auto o mandando il riscaldamento a tutta birra. I bambini facevano festa e intanto capivano. E servivano soprattutto a ricordarci che mettere la sabbia sotto il tappeto non serve. Tanto riappare, cominciando dai polmoni.