Affari di famiglia

Spreco di cibo, aiutiamo il Banco Alimentare (e noi stessi)

Ho letto sulla Nazione di giovedì le incredibili cifre su quanto cibo sprechiamo nella nostre case. Ma come potremmo fare per non buttare nella nettezza gli alimenti non consumati? Avete qualche consiglio?
Carla

Cara signora, intanto le anticipo che nelle pagine di cronaca di giovedì prossimo (Ci pensa La Nazione) troverà un vademecum su come imparare a non sprecare gli alimenti a cominciare dalle nostre case e dai nostri frigoriferi. Fa parte di una campagna che abbiamo avviato insieme al Banco Alimentare, cioè a quella mega organizzazione che si occupa di raccogliere quotidianamente il cibo avanzato nelle mense, nelle aziende, nei mega centri commerciali, per trasferirlo alle associazioni di volontariato che sfamano chi non ha i soldi per mangiare (una fascia della popolazione purtroppo in crescita, basta guardare chi si presenta alle mense della Caritas). Per chi volesse contattare il Banco Alimentare di Firenze per consulenze o anche per farne parte come volontario può chiamare lo 055-8874051 o scrivere alla mail info@toscana.bancoalimentare.it (raccolgono ogni anno oltre tremila tonnellate di cibo in Toscana sfamando quindi regolarmente un numero di oltre centomila persone). Però aggiungo un altro punto di vista: ho letto il lamento di un pizzicagnolo di una delle strade un tempo assai piene di botteghe (via Giampaolo Orsini) che come tanti sta pensando di chiudere i battenti perché schiacciato dalla grande distribuzione. Ma non è solo colpa dei supermercati. E' anche che siamo entrati tutti nel perverso meccanismo alimentare per cui conta il prezzo al ribasso e raramente la qualità. Un sistema che oltre a mettere a rischio la salute, porta a scoraggiare tutti gli esercenti, gli agricoltori, i produttori delle cose sane buone e uniche che abbiamo nel nostro territorio. Come l'olio: che mondo sarebbe se un giorno non ci fosse più? Se il nostro preziosissimo olio extravergine di oliva, che costa ma perché dietro c'è un gran lavoro, fosse soppiantato da un liquido perfettamente uguale al nostro ma in realtà uscito da un laboratorio chimico al costo di un euro al litro? Non è meglio (potendo scegliere) mangiare meno ma meglio e con meno spreco?

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