Il “tiro al Balotelli”, dopo l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di calcio, sembra diventato lo sport nazionale. Ci uniamo al coro? No, però uno spunto di riflessione, per cercare di capire serenamente, c’è. Balotelli non riesce a superare la sindrome di Fonzie, personaggio televisivo degli anni Settanta che, forse, Mario non conosce. Ma chi, come noi, ha una cinquantina d’anni, non può non ricordarlo.

Arthur Fonzarelli, per gli amici Fonzie, era il personaggio chiave della serie televisiva Happy Days. Interpretato da Henry Winkler, era l’idolo di noi adolescenti. Giubbotto di pelle indossato su t-shirt rigorosamente bianca, jeans e stivaletti. Al di là del look, però, era la sua straordinaria manualità a farci impazzire. Con un leggero colpo di mano era in grado di far partire qualsiasi juke-box (con la canzone voluta, per altro), per baciare una ragazza gli era sufficiente far schioccare le dita. Cosa volere di più dalla vita? Bello Fonzie, con i capelli sempre a posto. Qualche somiglianza con Balotelli? Apparentemente nessuna. Fonzie, però, aveva un punto debole. Preso dal culto di se stesso e dal proprio mito, non riusciva proprio a pronunciare tre parole: “Mi sono sbagliato”.

Eccolo il punto di contatto con il Mario azzurro, l’incapacità di riconoscere il proprio errore. Solo che, tra Mario e Fonzie, resta una sostanziale differenza. L’incapacità di Fonzie di dire “Mi sono sbagliato” era vissuta quasi come una sofferenza. Di fatto, pur negando la possibilità di aver commesso un errore, Fonzie ammetteva lo sbaglio in un modo ancora più evidente, con un travaglio interiore che lo rendeva ancora più mitico e simpatico.

Balotelli pare avere la stessa sindrome. C’è qualche problema? Bene, la colpa non è mai sua, ma sempre degli altri (ricordate la celebre maglietta “Why Always Me?”). E di sindrome in sindrome, ci viene in mente la stagionata barzelletta dell’uomo al volante mentre percorre l’autostrada. L’uomo accende la radio, il notiziario è allarmante: “Attenzione, attenzione, c’è un’auto che sta procedendo contromano. Guidate con cautela”.

Il commento dell’uomo? “Un’auto? Qui ce ne saranno migliaia di persone che stanno andando contromano”.

Forse non vi viene in mente Fonzie, ma un altro personaggio in carne e ossa, quello sì.