Come nella trama di un film giallo. O, se preferite, visto l’esito, come in un pellicola di un film comico. Stavamo buttando giù qualche riflessione sull’impatto di Raul Rivero sulla finale scudetto tra Fortitudo Bologna e Rimini che il diavolo ci ha messo la coda. Gara-quattro praticamente decisa a favore dei Pirati di Rimini che, sul 6-0, hanno forse pensato di aver portato la serie finale sul 3-1 e di essere a un passo dallo scudetto. Scudetto, beninteso, che Rimini può ancora vincere – domani, anzi, ormai stasera, c’è il solito Corradini a mettersi sulla strada di Bologna -, ma dovrà farlo vincendo al Gianni Falchi, dopo aver accarezzato l’idea di chiudere i conti in casa.
Invece il diavolo ci mette la coda e, mentre stavamo scrivendo dell’approccio sbagliato di Raul Rivero in gara-uno e gara-tre, ecco la metamorfosi di gara-quattro. Rimini parte forte, anzi, fortissimo. Prima 4-0 poi 6-0. Poi 6-3 sul fuoricampo di Vaglio, il 6-4 e ancora il fuoricampo di Mazzanti, 7-4. Sembra chiusa. Marinez, il “bolzanino” si fa espellere, Marco Nanni e il suo staff richiamano Raul Rivero, negativo nelle precedenti uscite.
Rivero ha le spalle al muro, la Fortitudo ha le spalle al muro. Come in una favola si cambia tutto: Rivero torna a essere quello dei “tre lanci” e uno strikeout, mentre i compagni cominciano a impallinare Marquez. La Fortitudo accorcia ancora, pareggia, sorpassa, dilaga.
La serie è sul 2-2, apertissima (avrebbe potuto essere anche 3-1 per la Fortitudo) e sembra destinata a regalarci altre mille emozioni. Intanto, però, il riscatto di Rivero, proprio mentre, a distanza (difficile, anzi, impossibile che stesse leggendo con un tablet le nostre considerazioni), arrivavano un po’ di critiche. Dobbiamo rivedere il giudizio su Raul? Viste gara-uno e gara-tre sicuramente no, vista gara-quattro, sì.
Tocca a Rivero, ora, insistere e magari costringerci a scrivere che, anziché una staffetta sbagliata, sul monte c’è stata una staffetta vincente.
Storie di baseball, storie che solo questo straordinario sport è in grado di raccontarci (vuoi vedere che, sul suo tablet, il buon Rivero, che “ricevemmo” proprio lo scorso anno, fotografandolo all’aeroporto con uno smartphone, sta leggendo anche queste poche righe…).
Pazzesca UnipolSai, pazzesca rimonta. Quante emozioni in una serata di sport in Riviera.