Tiene banco il cambiamento introdotto dalla Ceb per la Coppa dei Campioni di baseball 2015. Non più due o tre squadre per nazione. Solo la vincitrice dello scudetto. Come una volta succedeva per il calcio. In soldoni significa che, nel 2015, l’onore e il prestigio dell’Italia sarà affidato solo alla Fortitudo Bologna. Questo, vista la tradizione europea della Fortitudo in versione Marco Nanni può essere sicuramente un bene. Ma la Fortitudo e l’Italia hanno il dovere di guardare oltre.
Questo tipo di cambiamento come va interpretato? E’ un salto nel futuro oppure, come crediamo, un clamoroso e discutibile passo indietro?
Le decisioni della federazione europea, sinceramente, non ci convincono. Non ci convince il fatto che la squadra campione in carica non sia qualificata di diritto all’edizione successiva. Non ci convince il fatto che, spesso e volentieri, la formula, prima final four, poi finale a due, su più giornate, cambi in corso d’opera. Non ci convince soprattutto questa scrematura che valorizza paradossalmente i più deboli.
Intendiamoci, saremo sempre e comunque dalla parte del più debole, ma in altri contesti. Qui, al contrario, si tratta o meglio si tratterebbe di valorizzare un prodotto. Di provare a crescere. E crescere, per interesse, significa imitare il calcio e la pallacanestro.
Anzi, a proposito di basket, per rompere la rigidità della Fiba, qualche anno fa, le Leghe di mezza Europa diedero vita all’Uleb, l’unione delle Leghe. Forse è il caso di imitare il basket. Forse è il caso di creare, all’interno dei campionati, delle leghe che sappiano tenere testa alle federazioni (non per una guerra fine a se stessa, ma per stimolare il dibattito e crescere). E, da qui, Leghe che mettano in fuorigioco la Ceb. Perché, forse sbaglieremo, la nuova formula della Coppa dei Campioni è nei fatti, un clamoroso autogol. Anzi, un lancio pazzo…