… Per evitare equivoci e per evitare malintesi, meglio precisare che la strada giusta, in questo momento, è legata alla questione orari. La federbaseball e le società che prendono parte all’Ibl si sono riunite a Bologna, per parlare di formule e gironi, stranieri e atleti Asi. Un punto, in particolare, ci stava a cuore perché da anni ci battiamo perché gli orari del batti e corri tengano conto delle esigenze dei quotidiani, dei giornali, della carta stampata. Parliamo per noi, certo, ma è un discorso che, al di là dell’aiuto che si offre alla carta stampata, riguarda lo stesso baseball, la sua visibilità, sempre meno “visibile” (il bisticcio di parole è voluto) sui giornali.
Quotidiani pigri o poco attenti? No, semplicemente “strozzati” dagli orari di uno sport che, altro bisticcio di parole voluto, non ha orari. Si sa quando comincia una partita, ma non si è in grado di prevedere l’orario di chiusura. E questo, per chi lavora all’interno di un quotidiano (a tutti i livelli, da chi è sul campo a chi resta in redazione, dai tipografi ai rotativisti), comporta dei problemi.
La federazione lo sa, ne ha preso atto e, d’accordo con le società, ha anticipato l’inizio delle partite alle 20. Almeno per la prima fase. Mezzora dopo per la seconda. La strada è quella giusta, pensiamo, anche se il traguardo non è ancora vicino. E’ vero che, parlando di orari, portiamo acqua al nostro mulino. Ma, crediamo, ci sia un altro discorso da fare. Un discorso da “genitori”. Il baseball ha bisogno, per uscire dalla nicchia nella quale si è infilato, di trovare nuova linfa, nuovi appassionati, nuovi sostenitori. E chi, in questo caso, meglio dei giovani che rappresentano tra l’altro un investimento a lungo termine?
Nessuno meglio dei giovani. Ma se un genitore non può, per mille motivi, accompagnare il figlio, i figlie, la figlia, le figlie, alla partita, ve lo immaginate che conceda, senza problemi, un rientro alla propria prole a orari inimmaginabili (con tutto quello che, su altre pagine degli stessi giornali, si legge)?
Discorso da appassionato, ma anche da genitore. L’orario, se anticipato (parliamo tanto degli Stati Uniti come modello: là spesso le partite si giocano alle 19,10), può essere un modo per ampliare il bacino di questo sport.
Non pretendiamo di avere la bacchetta magica, ma certe scelte, in prospettiva futura (soprattutto se si avrà il coraggio di insistere), pagheranno dividendi notevoli in futuro. Pensiamoci…
Intanto un applauso, per questa decisione, alla federbaseball e alle società che fanno parte del mondo Ibl