Rimini 2-0 nel derby con San Marino, Fortitudo UnipolSai avanti con lo stesso punteggio nella serie con Nettuno. Per conquistare la finale occorrono quattro successi, ma sia Rimini sia Fortitudo hanno dato un messaggio preciso, negli incontri disputati in casa. Si arriverà alla stessa finale scudetto del 2014 (successo per la Fortitudo) e del 2015 (vittoria per Rimini)? E’ ancora presto, perché da lunedì a mercoledì si tornerà in campo a Serravalle e allo Steno Borghese di Nettuno, ma alcune indicazioni non possono essere sottovalutate. Prendiamo Rimini, per esempio, che vince gara-due 4-3. Ma ci riesce con una sola valida a favore, contro le sette dei Titani. Fortuna? Sicuramente un po’ di aiuto dalla dea bendata ci vuole, ma Rimini dimostra di essere cinica e spietata. E soprattutto di approfittare di ogni incertezza di San Marino.
E la Fortitudo?
Prima di gara-uno scopre di non avere il suo miglior lanciatore a disposizione (problemi alla schiena), ovvero Matt Zielinski. Alla prima azione d’attacco Ronny Cedeno colpisce con una valida ma si fa male. In breve, senza il lanciatore numero uno e senza la stella designata: una squadra senza valori si sarebbe sciolta, sarebbe crollata sotto i colpi della malasorte. Invece la grinta di Lele Frignani, il manager, e la decisione di capitan Liverziani cambiano le carte in tavola. Fortitudo avanti 2-0 e capace, come Rimini, di vincere gara-due, nonostante abbia battuto meno di Nettuno. Grinta e determinazione. Forse non basteranno per arrivare in finale, ma da Rimini e Fortitudo arrivano segnali importanti.