Lancio pazzo

Fortitudo, cuore e grinta per rimettersi in gioco

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Tu chiamalo se vuoi carattere. O anche cuore. E’ quello che mostra, una volta di più, l’UnipolSai, impegnata in questi giorni, sul campo di casa, nella Coppa dei Campioni di baseball. La sconfitta all’esordio, con Amsterdam (2-1, punteggio determinato da tre fuoricampo), ci poteva stare e, in fondo, era stata assorbita con una sufficiente dose di tranquillità e, comunque, di ottimismo in prospettiva futura.
Solo che, statistiche alla mano, un ko all’esordio ti mette subito con le spalle al muro. Con l’impossibilità, se vuoi quantomeno giocare la semifinale che può valere l’atto più importante della coppa e della stagione, di commettere ulteriori passi falsi.
Succede invece che nel primo inning, contro i cechi di Ostrava, la Fortitudo commetta due errori (quello che praticamente ha fatto, in negativo, in tutto il campionato) e si trovi subito sotto 3-0 nel punteggio. Certo, ci sono sempre nove inning e fino a quando non si arriva al ventisettesimo eliminato nel baseball, come recita un vecchio adagio, non si può mai dire.
Però trovarsi sotto 3-0, con gli occhi di una città sulle spalle e l’incubo di un clamoroso harakiri interno, non è piacevole (eufemismo).
E per un gruppo che non abbia solidi principi e una notevole coesione di fondo, può anche essere l’inizio della fine. E invece, sotto 3-0, contro Ostrava, la Fortitudo impatta subito nel primo inning e continua a macinare gioco e lanciatori (avversari) nonostante l’inizio del partente biancoblù, Tony Noguera, non sia dei migliori. Fortitudo che gioca e si muove bene sulle basi. UnipolSai che dimostra di aver voglia di arrivare fino in fondo. Anche se ci sono gli olandesi. Anche se, prima di tutto, perché non bisogna mai sottovalutare gli avversari, bisogna battere gli Spartans del Belgio. E poi bisognerebbe convincere la città di Bologna a concedere maggiore fiducia ed entusiasmo a una squadra che, come sempre, fa il massimo. Per la cronaca, infine, l’UnipolSai ha superato Ostrava, in sette inning, con il punteggio di 16-5 (un fuoricampo di Marval che porta a casa, alla fine, 5 punti, 4 valide di Nick Nosti e 3 a testa per John Polonius e Josè Ferrini).

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