Lancio pazzo

Cus Bologna, Europa e programmazione

in Sport

Campione d’Europa. Anzi, campioni d’Europa al plurale perché nell’arco di una settimana, da sabato a venerdì, il Cus Bologna ha portato a casa due titoli europei. Prima con il basket - terzo titolo consecutivo con coach Matteo Lolli alla guida - poi, per la prima volta, con il volley femminile (in panchina Leonardo Palladino) che aveva debuttato, in campo internazionale, non più tardi di un anno fa.
Bologna, l’Università, il Cus, sul tetto d’Europa. Un risultato di questi giorni, ma che parte da lontano. Perché le vittorie - anche se è innegabile che un po’ di fortuna serve sempre - sono figlie della programmazione. Di una collaborazione, sempre più stretta, tra Cus Bologna e Università di Bologna.
Una collaborazione che parte da Ivano Dionigi, rettore fino al 2015 e che è proseguita negli anni, poi, con Francesco Ubertini, l’attuale rettore, che non ha voluto far venire meno l’appoggio dell’ateneo al mondo sportivo.
Basket e volley campioni con un cammino pressoché identico. Ovvero con una sconfitta nel girone di qualificazione, poi riscattata, con gli interessi, in finale. Il basket, impegnano a Poznan, è caduto sotto i colpi dei lituani. Lituani che, capitan Chiappelli avrebbero voluto ritrovare in finale. In finale, invece, ci sono stati i turchi di Beykent (come l’anno prima a Coimbra), così bravi e capaci da superare, in semifinale, i favoritissimi lituani. In finale, poi, dopo trenta minuti di sofferenza, con la capacità di stringere i denti, l’esplosione nell’ultimo quarto. Un 32-15 favorito dal talento di Gherardo Sabatini e dalla straordinaria fisicità di Valerio Cucci che, reduce dalle Universiadi di Napoli, a questi livelli deve essere considerato un’arma illegale.
Stesso cammino per le ragazze. Battute nel girone di qualificazione, dall’Aydin University di Istanbul. Capitan Vece voleva ritrovare le stesse avversarie - che un anno fa avevano battuto il Cus Bologna nei quarti di finale - sono state accontentate. E in finale, come i loro colleghi maschi hanno saputo soffrire e stringere i denti. Dopo aver perso il primo set, le cussine hanno vinto il secondo quando le turche erano convinte di aver firmato il parziale decisivo. Hanno vinto il terzo partendo da uno svantaggio iniziale, 7-1, che avrebbe ammazzato un toro. Vinto il terzo parziale, in rimonta, il Cus ha acquisito ancora più fiducia e autostima. Il successo è stato la logica conseguenza di tutto ciò.
E grazie a questo, ora, in via Zamboni 33, tutti possono cantare “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Europa siamo noi”.
Difficile dar loro torto. Il difficile viene adesso, perché dopo aver firmato una storica doppietta, sarà impossibile fare meglio. Ma la programmazione Cus Bologna serve appositamente per restare al top. E per essere al meglio, quando conta. Né la squadra di basket né quella di volley hanno vinto gli italiani. Per tornare agli Europei, anche nel 2020, non avevano alternative. Vincere i rispettivi campionati. E con le spalle al muro, il Cus ha tirato fuori il meglio del proprio gruppo. Così, nel 2020, a livello europeo, bisognerà ancora fare i conti con il Cus Bologna…

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