Poesia cristallizzata nella forma dell’architettura: Nader Khalili e il SuperAdobe
Nather Kalili nasce a Teheran nel 1936, ha ricevuto la sua formazione filosofica e professionale come architetto in Iran, Turchia e Stati Uniti, California, dove morirà nel 2008.
Nather Kalili nasce a Teheran nel 1936, ha ricevuto la sua formazione filosofica e professionale come architetto in Iran, Turchia e Stati Uniti, California, dove morirà nel 2008.
La sua ricerca sin da subito è stata indirizzata su un’architettura eticamente fondata, in cui i bisogni dei senzatetto primeggiano su ogni altro aspetto e necessità.
La sua missione, portata ora avanti dai figli, e in tutto il mondo da chi ha saputo comprenderne l’importanza umanitaria, era quella di consentire alle popolazioni più povere di rendersi autosufficienti attraverso l’autocostruzione di case stabili ed efficienti, con costi estremamente contenuti, utilizzando l’unico materiale a loro disposizione, la terra.
Fondatore della Geltaftan nel 1986 e del California Institute of Earth, Art and Architecture, chiamato Call-Earth nel 1991, ha ricevuto vasti riconoscimenti non solo dalla Nasa che adottò il sistema come possibile prototipo per i futuri insediamenti sulla Luna e su Marte, ma soprattutto dalle Nazioni Unite con cui ha collaborato per la realizzazione di rapidi ed efficienti rifugi d’emergenza in tutto il mondo. A queste si aggiungono molte altre istituzioni tra cui il Centre Gorges Pompidou di Parigi, con l’esposizione dei suoi lavori e testi, l’Institute of American Indian Arts Museum a Santa Fe, New Mexico, lo stesso MIT e l’Aga Khan Foundation, per citarne solo alcune.
Ispirato dalla poesia mistica di Rumi (le cui opere ha studiato e tradotto dalla più tenera età), la sua architettura è stata distillata dai principi senza tempo del nostro universo e dei suoi elementi che lo hanno costituito, quali aria, acqua, terra fuoco, dando vita ad una “Poesia cristallizzata nella forma dell’architettura”.
Il surriscaldamento del pianeta, l’uso ancora sconsiderato delle fonti energetiche e la saturazione del consumismo ormai in ginocchio, il crescente tasso di accelerazione delle catastrofi in tutto il mondo (non ultimi i terremoti che hanno scosso e continuano a scuotere il nostro paese), e le sempre maggiori perdite di vite umane e proprietà, diventano ormai dei campanelli d’allarme non più ignorabili.
E’ necessario cambiare i nostri stili di vita, e il nostro modo di intendere il mercato delle costruzioni in relazione alle risorse realmente reperibili, aprendoci a nuovi modi di intendere il bene casa-rifugio-alcova, finalmente libero da ogni speculazione commerciale.
Khalili si è concentrato sull’architettura realizzata con la terra prendendo ispirazione dalle antiche tecniche costruttive e dai principi senza tempo dei materiali naturali iraniani.
La tecnica costruttiva di base prevede l’utilizzo di “super mattoni” chiamati SuperAdobe, realizzati con sacchi di sabbia o terra localmente reperibile. Lunghi svariati metri, i sacchi vengono riempiti e disposti in corsi seguendo come schema piante generalmente circolari. Tra uno strato e l’altro dei sacchi di sabbia viene disposto del filo spinato per garantire stabilità anche nel caso di eventi sismici e nella parte superiore il posizionamento sfalsato permette la realizzazione di una copertura a cupola.
L’aspetto forse più importante del lavoro portato avanti da Khalili è la stretta relazione tra tecnologia, sostenibilità e tradizione: le strutture presentano forme vernacolari integrate con archi, cupole e volte, a formare alloggi dotati di una notevole resistenza ma anche di flessibilità ed adattabilità.
Il sistema può infatti variare per forma e dimensione in funzione del luogo dove deve collocarsi e del numero di persone da ospitare.
La sostenibilità è assicurata considerando i materiali utilizzabili, quali terra o sabbia, sacchi di iuta, canapa o polistirene da riempire, filo spinato da posizionare lungo le direttrici centrali dei sacchi stessi, assi di legno per la sagomatura delle aperture.
È sufficiente una minima preparazione di base per poter procedere nella realizzazione delle strutture e chiunque può realizzarle.
Grazie alla resistenza dei materiali e del sistema costruttivo in sè, è possibile realizzare anche abitazioni permanenti. Completando il lavoro con dell’intonaco in argilla, si ottengono degli spazi funzionali e fortemente suggestivi.
"Superadobe è un Adobe che partendo dalla tradizione giunge ai giorni nostri. E’ come un cordone ombelicale che collega il mondo antico con il mondo futuro, è un nuovo modo di intendere e percepire lo spazio da abitare e vivere "-Nader Khalili