Visto dall'architetto

Calatrava a Reggio Emilia

La realizzazione della linea e della stazione Alta Velocità a Reggio Emilia ha rappresentato, grazie agli accordi tra TAV ed Enti locali, l’occasione per migliorare e progettare le infrastrutture della parte nord della città dove sono già presenti alcuni grandi attrattori urbani: l’Ente Fiera, lo stadio e il più grande distretto produttivo della città.

La realizzazione della linea e della stazione Alta Velocità a Reggio Emilia ha rappresentato, grazie agli accordi tra TAV ed Enti locali, l'occasione per migliorare e progettare le infrastrutture della parte nord della città dove sono già presenti alcuni grandi attrattori urbani: l'Ente Fiera, lo stadio e il più grande distretto produttivo della città.

La nuova stazione ferroviaria Mediopadana, che rappresenta l'unica fermata in linea dell'Alta Velocità nel tratto Milano - Bologna, sorgerà a circa 4 Km a nord del centro di Reggio Emilia. Il progetto costituisce un nodo di scambio intermodale con i treni del Servizio Ferroviario Regionale e con il traffico su gomma pubblico e privato.

Il progetto per la nuova stazione dell’alta velocità è firmato dall’ingegnere-architetto  spagnolo Calatrava, che insieme  ai già realizzati tre ponti a vela e al vicino casello autostradale anch’esso da realizzare, ha ridisegnato il complesso estetico e funzionale dell’intero territorio circostante a nord della città.

La stazione, fulcro delle ambizioni avveniristiche del comune, è caratterizzata da un design futuristico, in sintonia con il linguaggio del progettista spagnolo, e ricorda il movimento di onde o vele, nel loro ritmico succedersi.

A seconda del fronte le onde si alternano tra loro, generando una facciata quieta e una più  dinamica. Il movimento dona una dimensione inedita alla forma, la fa sembrare una cosa vivente, “si potrebbe paragonare l’edificio al movimento del mare mosso ”, per citare lo stesso Calatrava.

Il progetto prevede due livelli: quello inferiore, a cui si accede dall’esterno, che ospita i servizi propri della stazione e quello superiore per i binari. La copertura in prossimità  delle banchine laterali, volta a proteggere i passeggeri, prevede un tamponamento tra i portali di acciaio, distanti tra loro un metro circa, realizzato mediante pannelli di vetro stratificato. Quattro scale mobili per lato collegano i due livelli. Due ascensori panoramici sono stati predisposti nella zona centrale. L’opera ha una lunghezza di 480 metri, una larghezza massima di 50 metri ed un’altezza media di 20 metri. Nell’area antistante la Stazione viene realizzato un grande parcheggio di scambio. E’ su questo nodo intermodale che gravita anche una delle fermate della metropolitana di superficie Reggio – Bagnolo, attualmente in cantiere, che permette ai passeggeri di raggiungere la centrale Stazione FS di Reggio Emilia in pochi minuti.

Se il progetto in sé è ambizioso e avveniristico, risulta comunque sotto molti aspetti fuori luogo per il territorio reggiano: la spesa prevista superiore ai 75 milioni di euro (non considerando quella già sostenuta per la realizzazione dei ponti), la possibile scarsa affluenza di utenti, la delocalizzazione della struttura rispetto alla città, rischiano di trasformare l’unica fermata della linea AV tra Milano e Bologna in una cattedrale nel deserto, un vero e proprio “non luogo” poco utilizzato e fuori scala rispetto alle reali necessità.

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