Una nuova Torre a Bologna
Se confrontata con il panorama attuale del costruito, quella progettata e realizzata dallo studio Open Project su incarico di Unifimm, la finanziaria di Unipol, è un’opera avveniristica.
Se confrontata con il panorama attuale del costruito, quella progettata e realizzata dallo studio Open Project su incarico di Unifimm, la finanziaria di Unipol, è un’opera avveniristica. L’intero comparto urbanistico ospiterà anche un parcheggio per circa 800 autovetture suddiviso su due piani interrati, al di sopra invece, una piastra polifunzionale ospiterà edifici commerciali, un albergo, un cinema multiplex ed altri servizi, buona parte dei quali accumunati da un’unica copertura: una vetrata a vela, in grado di soddisfare molteplici esigenze accogliendo i fruitori degli spazi sottostanti la torre e consentendo al contempo di fornire zone coperte.
Progettata dallo studio Open Project in collaborazione con l’università olandese di Delft, la vela è costituita da un reticolare spaziale in acciaio, ricoperto con un particolare polimero: l’Etfe, caratterizzato da una notevole resistenza alla corrosione, alle deformazioni e al variare delle temperature. I cuscinetti di Etfe disposti sulla struttura reticolare, garantiscono il passaggio diffuso della luce esterna e la schermatura dai raggi solari diretti, assicurando un ottimo controllo del microclima complessivo. Nella stagione estiva il comfort è ottimizzato da fontane e nebulizzatori in grado di favorire il raffrescamento della piazza.
L’edifico più importante e simbolo dell’intero complesso è la torre che si erge entrando con forza nello skyline della città. A pianta quadrilatera, alta 126 m e destinata prevalentemente ad uso uffici, sarà in grado con il complesso multifunzionale delle strutture sottostanti, di riqualificare l’intera area, un tempo industriale, compresa tra Via San Vitale e Via San Donato. Fra le sue particolarità va segnalato che ogni piano, la cui superficie è di circa 700 mq, è stato progettato in maniera indipendente, riuscendo così a controllare in maniera ottimale i consumi e la gestione degli spazi. Le facciate dell’edificio sono state progettate in base alle diverse esposizioni, tenendo conto dell’irraggiamento solare diretto sui prospetti Sud ed Est e della presenza di luce diffusa sul prospetto Nord. Il settore Ovest è stato destinato a ospitare locali tecnici e scale, funzionando così da «cuscinetto» termico verso gli spazi interni. Il sistema a doppia pelle con cui sono state realizzate le facciate a Sud e ad Est, consente un ottimale equilibrio del microclima ambiente grazie alle schermature interne esistenti ed agli impianti di circolazione naturale e meccanica previsti al suo interno. L’alimentazione dell’intero edificio a energia elettrica permette di avere, in loco, emissioni zero.
Relativamente all’aspetto “energie rinnovabili” è stato progettato un sistema fotovoltaico sia in copertura sia in facciata, sul lato Ovest, con tecnologia Cis in grado di ottenere i migliori risultati sul rendimento annuo con una minore dipendenza dalle condizioni atmosferiche.
Infine non vanno dimenticate tutte le altre strategie costruttive, ambientali, impiantistiche e di approvvigionamento dei materiali da costruzione, buona parte dei quali di riciclo, che hanno portato all’ottenimento della certificazione Leed con il massimo del punteggio, “Gold”.
Un edificio del futuro, quindi, dove l’integrazione di fattori bioclimatici, sostenibilità, risparmio energetico e salubrità degli ambienti diventano i presupposti indispensabili dai quali partire per ogni progettazione che vuole definirsi realmente utile alla collettività e all’ambiente.