Visto dall'architetto

Nuova concezione di Musei: il “Muse” di Renzo Piano a Trento

A Trento, il 27-07-2013 verrà inaugurato un museo delle scienze di nuova concezione: MUSE, il primo museo che coniuga armoniosamente natura, scienza e tecnologia, senza trascurare l’attualità delle questioni etiche e sociali della nostra vita quotidiana.

A Trento, il  27-07-2013 verrà inaugurato un museo delle scienze di nuova concezione: MUSE, il primo museo che coniuga armoniosamente natura, scienza e tecnologia, senza trascurare l’attualità delle questioni etiche e sociali della nostra vita quotidiana. Sorgerà a ovest del centro storico cittadino, lungo la sponda sinistra del fiume Adige. Il MUSE sarà un museo tutto da esplorare per scoprire i fenomeni del mondo in cui viviamo e confrontarci con le sfide della società contemporanea. Un luogo in cui sperimentare, imparare ma anche e soprattutto divertirsi.

Progettato da Renzo Piano, il MUSE ricorda il profilo di una montagna. Le forme dell’edificio si ispirano infatti all’orografia circostante e nelle geometrie che creano riflettono con coerenza i contenuti di un percorso scientifco-culturale caratteristico. Il MUSE sarà il nucleo culturale di un nuovo quartiere in costruzione nella zona industriale dismessa detta “ex-Michelin”. Adiacente al museo sono in costruzione una zona commerciale, una zona residenziale e un vasto parco urbano.
L’intero intervento di urbanizzazione sarà caratterizzato da una speciale attenzione alla sostenibilità ambientale e all’efficienza energetica. Lo stesso museo sarà dotato di un sistema centralizzato di controllo automatizzato per gestire con efficienza ed economicità il riscaldamento e le forniture idriche ed elettriche. Fonti energetiche rinnovabili verranno impiegate in impianti ad elevate prestazioni: sono previsti sistemi di tri-generazione, celle fotovoltaiche e sonde geotermiche. Serbatoi di acqua piovana, pannelli radianti e lucernari a funzionamento automatico garantiranno risparmio d’acqua, riscaldamento, illuminazione e ventilazione naturale.

Un progetto in linea con la mentalità di Renzo Piano, ovvero la concezione fondamentale del luogo in cui l’architettura viene realizzata; è il luogo fisico dove verrà realizzata, insieme al legame con le tradizioni e le culture delle persone di quel luogo specifico che fanno, delle architetture di Renzo Piano, prodotti unici al mondo perché unici al mondo sono i singoli luoghi.

A fianco a questa sensibilità verso l’esistente c’è una capacità elevatissima di riuscire a gestire tutti gli aspetti tecnici e progettuali in linea con le più avanzate soluzioni utilizzabili (sia dal punto di vista strettamente architettonico che da quello energetico, impiantistico e tecnologico).

Il MUSE avrà inoltre, un suo laboratorio di fabbricazione digitale,  il primo in Italia all’interno di un museo, il “MUSE FabLab”. In questo spazio i visitatori potranno apprendere come sviluppare i propri progetti, come lavorare con l’elettronica e l’informatica integrando dati e design, bit e atomi.

Questo laboratorio, concepito come azione pilota all’interno del progetto europeo SEE Science, interagirà con la rete internazionale dei FabLab, permettendo ai progetti sviluppati a Trento di avere una visibilità globale. Una bella opportunità per i visitatori-progettisti, che troveranno nello spazio del museo un valido supporto per la realizzazione delle proprie idee creative.

Che cos’è un FabLab?
Un FabLab (fabrication laboratory) è una palestra della creatività, una piccola officina aperta al pubblico che offre strumenti per la “personal digital fabrication” quali stampanti 3D, laser cutter, plotter.

Il concetto di FabLab è nato al MIT di Boston una decina di anni fa con un corso chiamato “How To Make (Almost) Anything“. L’idea ha subito avuto successo e progressivamente è uscita dal mondo delle università e si è diffusa in tutto il pianeta. Oggi sono attivi più di 60 FabLab in tutto il mondo.
Un luogo per scambiare idee e realizzare progetti, uno spazio in cui tutti possono progettare e realizzare i loro oggetti. Molti pensano che si possano realizzare solo piccoli modelli o giocattoli, in realtà è possibile concepire prodotti alimentari, design, mobili, strumenti musicali, ricerca, tecnologia, e c’è chi ha addirittura “stampato” una casa.
Oltre a luogo di creatività, un FabLab è anche uno spazio di apprendimento e formazione, un laboratorio per risolvere i problemi locali, una comunità di risorse e competenze, in una parola una piattaforma d’innovazione sociale ed economica. Più in generale è un luogo dove è possibile conversare, discutere sul futuro e fabbricare “quasi” qualsiasi cosa.
Quello del MUSE sarà in rapporto diretto con alcuni FabLab operanti presso degli incubatori di impresa italiani, ma opererà nell’ambito della rete mondiale, scambiando proposte e progetti.

Si tratta di un esempio concreto di quanto si possa fare ancora in architettura e quanto questa disciplina possa integrarsi in modo simbiotico con le esigenze delle persone, percorrendo trasversalmente temi e argomenti diversi.

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