Edilizia scolastica – incentivi
E’ stato avviato il piano da 150 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, dopo la pubblicazione della Legge 98/2013.
E’ stato avviato il piano da 150 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, dopo la pubblicazione della Legge 98/2013.
Il piano rientra tra le misure per il rilancio delle infrastrutture disposte dalla Legge 98/2013 (articolo 18) e prevede interventi di riqualificazione, ristrutturazione, manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza per l’edilizia scolastica statale con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto.
La prima scadenza era entro il 15 settembre 2013 data entro la quale gli Enti locali hanno potuto presentare alle rispettive regioni progetti esecutivi subito cantierabili, mentre entro il 15 ottobre 2013, le Regioni dovranno trasmettere le graduatorie al Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
In seguito, il Ministero dell’Economia e Finanze provvederà al trasferimento delle risorse agli enti locali per i pagamenti entro il 31 dicembre 2014. Infine, pena la revoca dei fondi, l’affidamento dei lavori dovrà avvenire entro il 28 febbraio 2014.
Le risorse finanziarie saranno assegnate agli Enti locali proprietari sulla base del numero degli edifici, degli alunni presenti in ciascuna regione e della situazione del patrimonio edilizio scolastico e sono state ripartite a livello regionale nel modo seguente:Abruzzo, 4 milioni; Basilicata, 2 milioni; Calabria, 13 milioni; Campania, 18 milioni; Emilia-Romagna, 7 milioni; Friuli Venezia Giulia, 2,5 milioni; Lazio, 14 milioni; Liguria, 4 milioni; Lombardia, 15 milioni; Marche, 3 milioni; Molise, 2 milioni; Piemonte, 9 milioni; Puglia, 12 milioni; Sardegna, 5 milioni; Sicilia, 16 milioni; Toscana, 10 milioni; Umbria, 2,5 milioni; Valle d’Aosta, 1 milione e Veneto, 10 milioni, per un totale nazionale di 150 milioni di euro.
Subito attive Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto che, con comunicati e delibere approvate in tempi lampo, hanno disposto istruzioni per la compilazione delle domande e l’invio dei progetti agli uffici tecnici regionali.
Si è trattato di un adempimento attuativo al quale si è voluto dare la più rapida operatività perché riguarda un tema assolutamente importante: quello dell’agibilità in sicurezza degli edifici adibiti all’istruzione, sicurezza che si misura in termini strutturali ma anche ambientali visto che la norma fa riferimento a quelli in cui è stata censita la presenza di amianto.
La Regione Emilia-Romagna ha attribuito alle Province la competenza a stilare gli elenchi degli interventi necessari, graduati in ordine di priorità nell’ambito delle Conferenze Provinciali di Coordinamento e tenuto conto delle diverse specificità territoriali.
La scuola, quale motore di sviluppo della società rinnovata e qualificata anche attraverso interventi edilizi che coniughino i processi di innovazione della didattica con l'architettura e l'organizzazione degli spazi educativi, diventa finalmente priorità non solo fondamentale per il Governo ma anche per le Regioni e gli Enti locali.
L’attenzione per l’edilizia scolastica sembra finalmente essere alta: a breve la Regione sottoscriverà un Accordo di programma che darà luogo a nuovi importanti investimenti nell’ambito del Piano di azione per la riqualificazione ed il miglioramento dei livelli di sicurezza degli ambienti per l’apprendimento.
Finalmente sembrano esserci un po’ di risorse per l’edilizia scolastica: gocce rispetto al mare di problemi che ci sono, ma è un segnale che forse qualcosa sta cambiando.
Ci si augura che il governo mantenga il livello di attenzione e di impegno che ha dimostrato in questi mesi sul tema.
Lo stanziamento assegnato dalla Legge 98/2013 si aggiunge ai 38 milioni di euro previsti dal Fondo Unico per l’edilizia scolastica, il fondo per la messa in sicurezza del patrimonio scolastico istituito con la Legge 221/2012 per la crescita del Paese.
Buone prospettive quindi per un tema fondamentale per la nostra società.
Le basi ci sono, attendiamo ora gli sviluppi.