Mast (manifattura di arte, sperimentazione e tecnologia)
Il Mast (manifattura di arte, sperimentazione e tecnologia) è un complesso di 25.000 mq inaugurato a Bologna dalla presidente del gruppo industriale Isabella Seragnoli, ideato dagli architetti Claudia Clemente e Francesco Isidori.
Il Mast (manifattura di arte, sperimentazione e tecnologia) è un complesso di 25.000 mq inaugurato a Bologna dalla presidente del gruppo industriale Isabella Seragnoli, ideato dagli architetti Claudia Clemente e Francesco Isidori.
Mast è una cittadella polifunzionale, frutto della riqualificazione di un'area Enel dismessa, che ospita un'Accademia per la formazione, un auditorium, un centro espositivo, un centro wellness, un asilo nido, un ristorante e una caffetteria. Nata nell'area adiacente alla GD - impresa leader nel mondo per il packaging.
La Fondazione MAST, si compone di sette rami di attività tesi a creare un welfare aziendale a 360°, in cui all’offerta culturale e al connubio arte e tecnologia si aggiungono servizi per il cittadino.
Le imprese hanno un importante ruolo sociale, infatti il Mast è aperto a tutti. Lo scopo è creare un ponte tra comunità e impresa per realizzare progetti nella promozione di imprenditorialità e innovazione.
C’è stata grande attesa per l’inaugurazione del 3 ottobre presso il centro espositivo dell’ex ospedale degli Innocenti e della sede propria di via Speranza. Isabella Seragnoli dal 2002 è attiva in Emilia-Romagna con Fondazione Hospice Seràgnoli onlus, ente di gestione privato senza scopo di lucro che opera nel campo delle cure palliative con l'obiettivo di rispondere a un bisogno della comunità. Scopo principale della Fondazione, infatti, è la creazione di un modello innovativo e di eccellenza per il supporto ai pazienti oncologici e agli altri pazienti affetti da patologie in fase avanzata e progressiva (la Fondazione Hospice si prende cura gratuitamente del paziente e della sua famiglia). Ora dunque l’attività si allarga sul fronte culturale e sociale. In due modi. Il 3 ottobre è stata inaugurata la rassegna, visibile fino al 20 ottobre presso l’ex ospedale degli Innocenti, «Foto/Industria», primo appuntamento di «Bologna Biennale 01», nuovo appuntamento pluriespositivo periodico dedicato alle tematiche del lavoro e dell’impresa, messa insieme su iniziativa della stessa imprenditrice insieme ai fotografi François Hébel (direttore artistico della nuova biennale realizzata in collaborazione con Les Rencontres de la Photographie di Arles) e Urs Stahel (curatore della mostra «I mondi dell’industria»). Le mostre organizzate per questa prima edizione sono diciassette in dieci luoghi storici della città. Oltre a «I mondi dell’industria» altre rassegne saranno dedicate a Cesare Colombo (presso la sede dell’Università, a Gabriele Basilico, Siobhan Doran e Mark Power (ex ospedale degli Innocenti), a Harry Gruyaert (Pinacoteca nazionale), Henri Cartier Bresson (Palazzo Pepoli), Robert Doisneau (Fondazione del Monte), Claude Hudelot (Museo archeologico) e Jacqueline Hassink (MAMbo) tra le altre previste. Il giorno seguente, il 4 ottobre, Isabella Seràgnoli, ha presentato la sede di Fondazione Mast. Come spiegano dall’ente stesso: «Mast nasce per promuovere progetti di innovazione sociale e offrire nuovi servizi. Mast in inglese è l’albero maestro delle navi e l’acronimo sta per Manifattura (identità produttiva del territorio), Arti (espressione della creatività), Sperimentazione (la pratica alla base della innovazione) e Tecnologia (applicazione di tecniche con il fine di migliorare la vita umana). La Fondazione punta a essere un ponte tra comunità e impresa e abbiamo l’obiettivo di rilanciare tra le giovani generazioni le peculiarità che hanno caratterizzato da sempre il nostro territorio, quali la meccanica, la tecnologia e l’imprenditorialità».
Mast è un’idea di grande rilevanza, con una forte apertura culturale e sociale. Una realizzazione «assolutamente positiva». Fabio Roversi-Monaco, presidente di Banca Imi, non nasconde l’am-mirazione per «una realizzazione di pregio, sia per concezione sia per materiali usati». L’ex rettore concorda con le parole del pre-mier Enrico Letta — intervenuto venerdì all’inaugurazione — che ha definito Mast «un regalo splendido per la città».
All’inaugurazione c’era anche Gianluca Galletti, sottosegretario all’Istruzione che ha affermato che Mast è un grandis-simo regalo alla città e un grande esempio di come gli imprenditori possono essere sinergici per la crescita e lo sviluppo di un territorio. Ora, però, avverte che nasce una sfida: è stato fatto il primo passo; le istituzioni, fino al governo, devono rispondere collaborando perché Mast diventi uno strumento utile.
A Bologna nasce quindi un progetto unico, che non ha riferimenti a livello internazionale, co-niugazione di welfare aziendale e progettualità rivolta alla città: da una parte servizi che hanno come obiettivo il benessere dei collaboratori aziendali e dall’altra progetti che hanno come finalità lo sviluppo di una nuova cultura dell’innovazione. Dietro alla Fondazione Mast, non c’è solo responsabilità sociale: c’è un’idea nuova di impresa, basata sul ripensamento del concetto di confine, un’impresa che vive nella società e che vuole progettare insieme alle varie componenti della società in cui vive. Una sinergia totale, quindi, con il cittadino.