Fico: in previsione il nuovo polo agroalimentare
Un’importante iniziativa è quella della previsione della realizzazione del centro agroalimentare che si realizzerà a Bologna. Si tratta del progetto “Fico” –ovvero Fabbrica Italiana Contadina.
Un’importante iniziativa è quella della previsione della realizzazione del centro agroalimentare che si realizzerà a Bologna. Si tratta del progetto “Fico” –ovvero Fabbrica Italiana Contadina. I fondi raccolti su base locale e nazionale danno la garanzia di arrivare a quota 40 milioni di euro e consentono di partire con lo start up del progetto. Fico 2015 è un progetto ideato dal Caab – Centro Agro-alimentare con il Comune di Bologna: un'idea che nasce quindi dalla città, per il rilancio di Bologna “capitale” del food italiano, e che ha trovato l'immediata adesione di Eataly. Fico è stato elaborato fra dicembre 2012 e maggio 2013. Fabbrica Italiana Contadina si propone di diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano, attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive. La Fabbrica Italiana Contadina ospiterà il grande Parco Agro-alimentare con funzione produttivo-espositiva (27mila metri quadrati), e vaste aree di ristorazione (10 mila e 600 metri quadrati), commercializzazione dei prodotti (mila e trecento metri quadrati), più centro congressi per studio, ricerca, presentazioni (mila metri quadrati). L’offerta spazierà in diversi ambiti, tutto riguardanti l’agroalimentare ed il food, con specifica attenzione alla valorizzazione delle eccellenze della tradizione locale, integrando servizi di supporto e aree dedicate alla promozione di cultura, storia e tessuto imprenditoriale del territorio. E’ previsto il coinvolgimento attivo di oltre un centinaio di operatori e un sostegno significativo è già arrivato a Fico da parte delle organizzazioni agricole. Siamo di fronte alla prima grande opera di nuova generazione; l’elemento fondamentale, oltre al dar vita ad un progetto unico a livello nazionale ed internazionale, è il riconvertire parte della struttura dell'attuale Caab, senza consumo di territorio, per dedicarla alla Fabbrica Italiana Contadina. Fico avrà una forte attrattività per il turismo, in particolare per i giovani e le famiglie. Sarà un luogo nel quale si potrà comprendere come nasce il cibo italiano, a partire da Bologna e dall'Emilia-Romagna, che interesserà la gastronomia del nostro Paese. Così come vedrà una forte connessione con le attività delle nostra città: culturali, commerciali e di promozione turistica, esprimerà le eccellenze della produzione nazionale, e al tempo stesso valorizzerà la tradizione e le tipicità del territorio, nell'ottica di un rilancio della città di Bologna per il grande anno del 'food' e di Expo 2015. Per questo il progetto Fico è stato portato avanti in tempi rapidissimi senza utilizzare denaro pubblico. Fico troverà collocazione in un'area di eccellenza europea per sostenibilità e innovazione: se il Caab è ormai il più vasto impianto fotovoltaico su tetto in Europa, Bologna è riferimento internazionale per i progetti di recupero degli sprechi legati al cibo, grazie a Last Minute Market e alle campagne di sensibilizzazione avviate in questi anni. Fico troverà dunque un terreno prezioso per affiancarsi come tappa complementare ad Expo 2015. L’allestimento su 80mila mq prevede la riqualificazione edilizia e funzionale del Caab, per un investimento stimato in € 40 milioni ca, la gran parte dei quali già sottoscritti. Presupposto della riqualificazione è lo spostamento in altre aree di Caab degli operatori del mercato ortofrutticolo, quindi la realizzazione di lavori di adeguamento del complesso immobiliare nel corso del 2014. L’apertura nel 2015 in occasione della fine di EXPO, evento con il quale si condivide il tema di fondo, potrebbe determinare un rilevante supporto nella fase di start-up. Il Fondo Immobiliare per la realizzazione di Fico avrà durata di 40 anni e un ammontare compreso tra 95 e 400 milioni di euro. Lo Scenario Base è stato assunto da Caab quale riferimento per la stima del ritorno dell’investimento e prevede un afflusso di 6,6 milioni di visitatori nel primo anno di apertura. L’ipotesi media potrebbe portare a 8,5 milioni di visitatori. L’ipotesi sull’anno di apertura è sviluppata in ragione della rilevanza di EXPO e delle sinergie che i due eventi potrebbero attivare, nel rispetto delle specificità e prerogative di ciascuna. Si attende con altissimo interesse quello che, come abbiamo visto, da più versanti potrebbe veramente costituire un punto di svolta all’inerzia che si è creata in questi ultimi anni, stimolando crescita economica e permettendo nuovi posti di lavoro oltre che costituire un importante esempio di riqualificazione e di intervento urbanistico.