Visto dall'architetto

Il sistema appalti edili in italia-Expo 2015

In questo ultimo periodo siamo stati proiettati in una realta’ che avremmo voluto evitare: lo scandalo sugli appalti delle’Expo’ 2015.

Non si desidera ripercorrere la nota e triste vicenda, ma solo fare alcune considerazioni

Lo scandalo ha fatto emergere anche  dichiarazioni, quali: “C’erano i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare, dove uno scavava e l’altro riempiva, giusto per fare cinema”.

A questa situazione c’è chi ha cercato di ribellarsi,:è stato chiesto di bloccare i lavori, di destiuire i responsabili, di reimpostare la gara d’appalto. I tempi però sarebbero stati lunghi e non si sarebbero riusciti a rispettare i tempi di fine lavori pattuiti, fatto tra l’altro ad oggi non certo.

Il governo ha risposto che bloccare i lavori adesso creerebbe un danno d’immagine superiore a quello comunque già ampiamente presente. L’Expò era una possibilità d’eccezione per presentarsi puntuali alla data di apertura nel modo migliore e più idoneo possibile. Era un ottimo biglietto da visita per presentarsi agli altri Paesi Europei con un’immagine moderna ed efficiente; siamo riusciti per l’ennesima volta a mostrarci davanti agli occhi attenti degli altri Paesi come un Paese inattendibile . Sembrano lontani i tempi di “tangentopoli”, ma ecco che riemergono aspetti che credevamo e speravamo essere finiti. D’altra parte evidentemente quando ci sono questi appalti così imponenti, l’interesse per alcuni và oltre ogni forma di legalità.

E da qui una serie di domande.

E’ possibile che non ci possa essere un adeguato sistema di controllo quando a livello normativo e legislativo siamo ampiamente strutturati? Una mole enorme di burocrazia che dovrebbe gestire e sovrintendere ogni passaggio procedurale e tuttavia tutto viene bypassato a favore di pochi. Come non comprendere che esiste un interesse e dei legami?  Come controllare questa mentalità con controlli  adeguati?

Tante domande a cui purtroppo questo ulteriore esempio  vanifica la possibilità di dare risposte chiare ed adeguate.

Come gestiscono gli altri Paesi europei gli appalti pubblici e privati?

Forse guardare anche Paesi come Gran Bretagna o Germania potrebbe esserci d’aiuto.

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