Visto dall'architetto

Il percorso espositivo di Gae Aulenti nel Castello Estense

E’ a partire dagli anni '80 del secolo scorso che si pensa all'idea di trasformare il Castello Estense in un museo, e dal 1998 si inizia un grande intervento di restauro. Dopo un primo allestimento museale inaugurato nel 1998, tra 2001 e 2003 si interviene sul piano nobile del Castello fino alla data del 2006 in cui si inaugura il nuovo allestimento museale dell'architetto Gae Aulenti. Col nuovo percorso espositivo concepito, per la prima volta sono interamente accessibili al pubblico ben 42 sale del castello, mentre fino ad allora ne erano visitabili solo 8.

Gli ambienti di interesse storico, artistico ed architettonico più rilevante sono stati collegati con una ricostruzione filologica di forte impatto didattico. La visita ruota intorno a quattro temi, diversi tra di loro ma in relazione con il Castello: la fabbrica come immagine del potere, la dinastia, la storia urbanistica di Ferrara e infine i domini estensi. Dal 2006, il Castello è anche sede di rappresentanza del progetto Ermitage Italia, frutto di un accordo tra il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e la Provincia di Ferrara, finalizzato alla catalogazione delle opere italiane del museo russo, con un’attenzione particolare al patrimonio Estense. Il percorso di visita si snoda attraverso le Sale Gotiche, le Cucine Ducali, la Sala del Cordolo adiacente alla torre originaria di cui incorpora parte della struttura, la Prigione di Don Giulio. Al piano nobile si trova la Sala dell'Aurora, posta all'interno della torre dei Leoni che fa parte, assieme alla Saletta dei Giochi e alla Sala dei Giochi, degli appartamenti privati e di rappresentanza realizzati dai Duchi a partire dalla seconda metà del XV secolo. Le decorazioni delle sale vennero affidate alla famiglia Filippi (il padre Camillo e i figli Cesare e Sebastiano), coadiuvata da Leonardo da Brescia e Ludovico Settevecchi: sono tutte databili al terzultimo decennio del XVI secolo. Da ricordare, inoltre, i “Camerini d'Alabastro” destinati alle collezioni ducali che comprendevano dipinti di Tiziano, Dosso Dossi e del Garofalo accorpati secondo un programma iconografico incentrato sul tema del baccanale e alternati alle sculture di Antonio Lombardo.

Un percorso quindi che si snoda dalle cucine, fino alla torre medievale dei leoni, attraverso le prigioni, le sale gotiche, i saloni rinascimentali, i giardini e terrazzi, la sala del governo, fino ai saloni ottocenteschi, attraverso quel percorso concepito come un “racconto da visitare”. L'apertura al pubblico nel marzo del 2004 avvenne con le due mostre: "una corte nel Rinascimento gli Este a Ferrara" e "il camerino di alabastro. Antonio Lombardo e la scultura all'antica".

L'itinerario museale comprende in questo modo gli ambienti un tempo abitati dai Duchi, in cui è possibile ancora ammirare l'apparato decorativo, caratterizzato da marmi e affreschi. Tra le varie scelte allestitive Gae Aulenti ha inserito nelle sale affrescate, specchi di varie dimensioni e forme che riflettono i soffitti dei saloni estensi. Un’ idea ingegnosa per godersi appieno le meraviglie del castello, senza essere costretti a restare in posizione scomoda guardando verso l’alto. In questo modo risulta semplice apprezzare in ogni particolare gli affreschi.

Ciò che ha reso unico questo intervento è il valore di unitarietà dato dal comitato scientifico che ha curato il progetto : studiosi ed esperti come Bassi, Borella, Folin, Venturi, Cappelletti e soprattutto il genio inventivo di Gae Aulentisono che ha dato un approccio del tutto nuovo dal carattere dinamico, basato sull’approfondimento parallelo di vari ambiti, come quello edilizio, la storia dei poteri, le influenze che il castello ebbe sugli sviluppi urbani della città.

Attraverso gigantografie appese alle pareti e ai pannelli didattici al piano terra, i nuovissimi servizi di accoglienza, biglietteria, guardaroba, bookshop hanno un carattere introduttivo. In un susseguirsi di epoche e resti del tempo si ritrova il plastico del castello così come progettato dal Bartolino da Novara, la magnifica sala di Borso, infine la sala dei castelli con interessanti paragoni con altre bellissime costruzioni difensive della nostra regione e oltre. Salendo al piano superiore vi sono La Loggia degli Aranci, la piccola cappella di corte e infine le tre sale affrescate. Queste ultime hanno subito l'intervento più controverso ma innovativo con grandi specchi di cui si descriveva prima l’intervento, appoggiati a terra in pendenza, che vogliono portare lo sguardo di visitatori verso la bellezza dei soggetti ritratti sul soffitto. E' qui che inizia nelle ex aule provinciali il percorso tutto nuovo con l’idea assolutamente interessante   di posizionare centralmente la caffetteria in linea con altre creazioni in altri grandi musei europei, in un luogo però decisamente unico per posizione e per la vista che offre fuori dalle finestre, essendo situato proprio sopra il ponte levatoio di fronte a corso Ercole I d'Este .

Tutto l’allestimento assume un valore molto rilevante pensando che prima di questo intervento era possibile, da parte del visitatore, osservare solo una parte esigua del Castello: un’opera unica al mondo che anche grazie a Gae Aulenti ha recuperato il valore di opera che le spettava.

 

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