Visto dall'architetto

I portici di Bologna candidati a patrimonio UNESCO

 

Nei giorni scorsi il Comune di Bologna ha presentato alla cittadinanza la candidatura dei portici a patrimonio dell'umanità UNESCO.

Il dossier è quasi ultimato e sarà proposto al Ministero per i Beni Culturali nel prossimo settembre. Nelle scorse settimane si sono svolti incontri preliminari con le istituzioni, e sono state coinvolte nel percorso anche le biblioteche e i musei del Comune., fonte preziosa di conoscenza e documentazione sulla storia della città.

Il loro contributo si affianca a quello dei ricercatori dell’Università di Bologna: entrambi saranno di fondamentale importanza per restituire nel dossier la complessità del legame fra la città e i portici, elemento determinante per la forma urbana, ma anche per lo sviluppo civico bolognese.

Sono stati effettuati sopralluoghi in città per perfezionare la selezione dei tratti di portico che faranno parte della candidatura.

I tratti scelti sono 12: via Santa Caterina, via Santo Stefano e Palazzo della Mercanzia, le vie Galliera e Manzoni; Strada Maggiore, il portico del Pavaglione e piazza Maggiore, il Baraccano, San Luca, via Zamboni, il portico della Certosa, piazza Cavour e via Farini, il portico dell’ex Forno del Pane (quello del Mambo) e il treno della Barca.

La consegna definitiva del dossier è prevista per febbraio 2020 e nell'autunno dello stesso anno, seguirà la visita degli ispettori. Infine, a febbraio 2021, la città avrà il responso.

Il lavoro di studio e promozione del progetto è iniziato nel 2006, e ora i tempi sono maturi per sottoporre la candidatura alla fase finale di valutazione.

Le candidature avanzate dall’Italia sono valutate con particolare severità, essendo il Paese con il maggior numero di siti UNESCO al mondo (54).

La lista è sempre più selettiva, per ottenere un bilanciamento tra i siti europei ed extraeuropei.

Tra i 10 criteri per l’inclusione dei beni nella lista del Patrimonio si sta anche lavorando sulla definizione di “Eccezionale Valore Universale”, dettato dalla presenza pervasiva dei portici in tutta la città, sia in centro storico che in periferia, dalla legislazione secolare, dallo stato di conservazione e dal loro uso quotidiano.

Inoltre costituiscono valore unico le antiche origini architettoniche, a partire dalle antiche civiltà occidentali (greca e romana).

Infine l’aspetto sociale: dal Medioevo a oggi i portici rappresentano il luogo dell’integrazione per eccellenza, dove gli spazi civili e religiosi, le abitazioni private, appartenenti a tutti i ceti sociali, sono perfettamente integrati.

Tra le varie iniziative il Comune di Bologna ha lanciato una campagna social per sostenere la candidatura dei portici a patrimonio dell'umanità Unesco. Infatti è possibile aggiungere alla foto del proprio profilo Facebook un logo appositamente realizzato.

Si sta quindi lavorando in sinergia, per ottenere questo prestigioso riconoscimento, che rappresenta un traguardo importantissimo per la nostra città.

https://compassunibo.wordpress.com/2019/03/14/i-portici-di-bologna-candidati-come-patrimonio-dellunesco/

https://www.cineca.it/it/comunicatistampa/i-portici-di-bologna-candidati-al-riconoscimento-di-patrimonio-dellumanit%C3%A0

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