Visto dall'architetto

Bologna: pedonalizzazione del centro storico

i è appena concluso il secondo weekend all’insegna dei cosidetti “T-days”, ovvero la pedonalizzazione completa della ‘T’ (via Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi). Il primo fine settimana di blocco totale del traffico è passato senza proteste in strada, in rispetto al lutto cittadino proclamato per la morte del consigliere Maurizio Cevenini,; invece sabato 02 e domenica 03 , come da previsioni, sono state assai movimentate.

Si è appena concluso il secondo weekend all'insegna dei cosidetti “T-days”, ovvero la pedonalizzazione completa della 'T' (via Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi). Il primo fine settimana di blocco totale del traffico è passato senza proteste in strada, in rispetto al lutto cittadino proclamato per la morte del consigliere Maurizio Cevenini,; invece sabato 02 e domenica 03 , come da previsioni, sono state assai movimentate.

Indispettiti dalla decisione, i commercianti, fin dal principio contrari al progetto invece fortemente voluto dalla Giunta Merola. A loro, si affiancano poi diverse associazioni di disabili, che addirittura promettono di ingaggiare un duro sciopero della fame di fronte alla sordità degli assessori alle loro ragioni. Per i portatori di handicap, come per gli anziani con difficoltà deambulatorie, infatti, la chiusura del cuore cittadino ai mezzi di trasporto ne compromette l'accesso. Le prime analisi hanno evidenziato come sabato 12 maggio (primo giorno dei T-days permanenti ) si sia registrato un calo degli incassi medio del 30%".
 Il braccio di ferro tra Amministrazione comunale e Ascom prosegue: da un lato i primi continuano a difendere l'apprezzamento dell'iniziativa, dall'altro i secondo sostengono che il progetto T-days non piace alla stragrande maggioranza dei cittadini e non rappresenta una modalità moderna da percorrere per rinnovare il centro storico.

Che cos’è la pedonalizzazione? E’ la volontà di vivere la città come spazio bonificato dai ritmi caotici della nostra società, come luogo di passeggio, di incontro, di dialogo; come luogo cultura e di movimento delle idee. Per trasformare la nostra città in un luogo di cui avere cura, da vivere come se fosse un giardino. La scelta del Comune punta su questo, non solo sui guadagni affermando che più si renderà il centro accogliente, più la città migliorerà in tutti i suoi aspetti!

Detto questo, è giusto anche notare che ci sono dei miglioramenti in corso, sia per i disabili (questo è un tema molto delicato, è vero, infatti, che il Comune deve avere in cima ai propri compiti l’attenzione alle classi più disagiate) che per i commercianti. Anche se tanto va ancora fatto.
Ascom aveva presentato qualche linea guida per una pedonalizzazione che non vanificasse il lavoro dei commercianti; in qualche modo il Comune le ha recepite: La stessa navetta T è una novità, utile, che forse sarebbe il caso espanderla a tutti i lati della città, perché oltre a disabili e anziani (che vanno ascoltati per primi, in quanto gruppi più deboli), potrebbe essere un utile mezzo per chiunque. Il progetto, pertanto, deve e può crescere garantendo due cose soprattutto: di non lasciare cioè indietro nessuno, perché il dialogo con i dissidenti e manifestanti è importante per capire i propri errori e migliorare, liberandosi di quella convinzione che se si è nel giusto, tutto sia permesso: il dialogo rimane la base di una città civile. Inoltre non bisogna dimenticare che il centro pedonale è il fulcro di un cambiamento che riguarda tutta la mobilitazione cittadina: tante altre cose vanno fatte, a cominciare dal dare compimento al progetto che vuole rendere finalmente possibile la mobilità su due ruote. Pedonalizzare il centro può significare l’aumento del traffico sui viali, che vanificherebbe ogni sforzo: accanto al centro pedonale si deve favorire il trasporto pubblico e l’utilizzo di biciclette.
Se non ci si ferma al centro, la città può migliorare. Sono quindi tanti ancora i passi da fare, cercando di porre ascolto alle esigenze dei cittadini.

Un ottimo esempio di ampie aree pedonalizzate integrate da un’efficentissima rete tramviaria, è offerto da Londra.

Stiamo parlando di una metropoli di oltre 7,5 milioni di abitanti e nonostante questo la prima impressione che non è solo personale, ma condivisa dalla maggioranza delle persone che l’hanno visitata, è che  non esiste caoticità ed appare come una città perfettamente a misura d’uomo.

Organizzazione invidiabile sia della rete suburbana (metropolitana), sia di quella di superficie (rete tramviaria), facilitano spostamenti a breve e lunga distanza affiancandosi a vastissime aree pedonali anche nelle zone più centrali. L’area 1 di Londra, corrispondente ai nostri centri storici è un esempio mirabile di perfetta simbiosi fra le zone pedonabili, ciclabili e tramviarie.

C’è una mentalità completamente al servizio del cittadino che pone il cittadino come elemento fondamentale per la società.

A mio parere si potrebbe utilizzare questi esempi vincenti e riproporli in un’ area decisamente più contenuta e quindi sicuramente ancora più gestibile: pedonalizzazioni e tram o pedonalizzazione e “navette  elettriche” con percorsi e collegamenti ben studiati, contribuirebbero, in modo rilevante, a rendere il nostro centro storico decisamente più fruibile e vivibile.

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