Soprintendenza dei Beni Architettonici e emergenza Sisma
Le Soprintendenze architettoniche esercitano attività di tutela e conservazione dei beni di interesse architettonico e paesaggistico La tutela dei beni culturali concerne due tipologie di beni: i beni di proprietà privata, dichiarati di interesse culturale e i beni ultracinquantennali appartenenti a soggetti pubblici
Le Soprintendenze architettoniche esercitano attività di tutela e conservazione dei beni di interesse architettonico e paesaggistico La tutela dei beni culturali concerne due tipologie di beni: i beni di proprietà privata, dichiarati di interesse culturale e i beni ultracinquantennali appartenenti a soggetti pubblici. Purtroppo burocrazie e normative italiane, famose spesso per cavillarità e lunghezza nei procedimenti, non risparmiano certo le Soprintendenze dei Beni Architettonici le quali, per prassi, hanno 90 giorni per esprimersi dal momento della richieste.
In queste giornate critiche, in seguito ai sisma violenti avvenuti in molte località della Pianura Padana, al tragico evento legato alla perdita di vite umane, si è affiancato il danneggiamento, più o meno rilevante, di un cospicuo numero di beni architettonici strettamente vincolati dalla Soprintendenza. A causa del suddetto vincolo, ogni minima decisione inerente tali edifici deve passare al vaglio della Soprintendenza e del suo meccanismo normativo e burocratico.
E’ vero che in queste situazioni di rilevante emergenza si vorrebbe che il parere della Soprintendenza sul come intervenire su questi edifici lesionati, o pericolanti o quasi completamente distrutti, fosse immediato in modo da snellire qualsiasi procedimento; così come è altrettanto vero che la non possibilità di avere risposta immediata, crea inevitabili critiche e disagi.
Un esempio positivo però sembra far breccia in una generalizzata situazione di lentezza.
Si tratta di ciò che è effettivamente successo in seguito e durante le scosse telluriche avvenute in queste settimane. Si tratta di un importante esempio di sinergia fra le varie Strutture impiegate nel monitoraggio dei beni architettonici danneggiati dai sisma e capeggiate dalla Soprintendenza.
Nello specifico si è redatta, in tempi sicuramente accelerati per la situazione di emergenza, una mappa di tutti i siti, gli edifici, i complessi edilizi oggetto di tutela da parte della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali che serve da "guida" ai tecnici che stanno eseguendo i sopralluoghi alle opere d’arte e ai beni storico-architettonici colpiti dal sisma. L’hanno realizzata i tecnici del Servizio cartografico della Provincia di Modena su richiesta diretta della Soprintendenza, arrivata 48 ore dopo il terremoto. La mappatura di tutti i beni presenti nei Comuni colpiti delle province di Modena e di Ferrara è stata già completata e consegnata, mentre sono ancora in corso di realizzazione le mappe per i Comuni delle province di Bologna e Reggio Emilia.
La Soprintendenza ha poi trasmesso le proprie banche dati con le indicazioni catastali e il tipo di vincolo degli oggetti tutelati. Le informazioni sono state quindi trasportate su base catastale e informatizzate dai tecnici provinciali. Verranno in seguito allegate le schede tecniche per definire la tipologia di danno e la valutazione degli interventi da realizzare.
Tutto ciò può definirsi un ottimo esempio di come valorizzare e mettere in sinergia, al servizio della comunità, le competenze elevate presenti sul territorio e un riconoscimento delle qualità professionali e dell’impegno dei tecnici utilizzati.