Vivibilità a Bologna
Bologna occupa uno dei gradini più alti del podio nella classifica delle città italiane più vivibili. Un successo senza grandi exploit, raggiunto con piazzamenti buoni soprattutto nelle aree Servizi ambiente salute (2° posto), Tempo libero (5°) e Tenore di vita (7°).
Bologna occupa uno dei gradini più alti del podio nella classifica delle città italiane più vivibili. Un successo senza grandi exploit, raggiunto con piazzamenti buoni soprattutto nelle aree Servizi ambiente salute (2° posto), Tempo libero (5°) e Tenore di vita (7°). Nel dettaglio, è prima per disponibilità di asili in rapporto alla domanda, ha un alto indice di assorbimento libri e un buon Pil pro capite (33mila euro la media). Nel capitolo Popolazione (22° gradino) spicca per i "giovani": è la provincia dove negli ultimi 10 anni l'incidenza della fascia 0-29 anni sui residenti totali è scesa meno (dopo Piacenza e Parma, che hanno invece registrato un lieve incremento). È però indietro nell'ordine pubblico (92° posto) e nel controllo della microcriminalità, con un alto numero di truffe.
Tutti siamo diventati più sensibili al problema e più esigenti. E anche se gli omicidi sono diminuiti, è proprio la cosiddetta microcriminalità quella che oggi spaventa di più il cittadino medio. Un eufemismo, il termine "microcriminalità", perché si tratta di atti che determinano in chi ne è vittima violenti traumi, penose sofferenze e rabbia impotente. Inoltre, per tutti, anche la semplice impossibilità di girare liberamente per strada, senza subire richieste di denaro, molestie o aggressioni, comporta un abbassamento significativo della qualità della vita.
Ogni esecutivo che voglia ben governare deve dunque impegnarsi a combattere la criminalità, a reprimerla e, prima ancora, a prevenirla. Esistono importanti studi sociologici che hanno prodotto nel tempo evidenze scientifiche utili nella lotta alla criminalità. Si tratta di utilizzarle nella pratica quotidiana.
Prevenire la criminalità significa intervenire a livello individuale, familiare e sociale. Significa individuare i soggetti a rischio e inserirli in un piano efficace di aiuto e di assistenza, significa contrastare il degrado urbano, combattere la povertà, la scarsa istruzione, la disoccupazione, la mancanza di prospettive vitali, che così spesso portano a un incremento della delinquenza. Significa coinvolgere insegnanti, educatori, operatori sociali e poliziotti in una più attiva presenza e monitoraggio del territorio.
Per prevenire e reprimere la criminalità, occorre un sistema giudiziario più efficiente, rapido nell'individuazione degli autori dei reati, veloce nel giudizio, severo e fermo nell'irrogazione delle pene. Senza dimenticare che l'effetto punitivo, la privazione della libertà, il carcere, debbono sempre essere accompagnati dal serio tentativo di recupero del reo, al quale va offerta la possibilità di riabilitarsi e di ritornare, scontata per intero la pena, in seno alla società.
Purtroppo, in tema di criminalità, come su altri temi, per esempio quello contiguo dell'immigrazione clandestina, sembra prevalere in Italia e anche a Bologna, un approccio retorico e stereotipato, troppo spesso "politicamente corretto" e "buonista" nei confronti di chi delinque, di cui a farne le spese sono i cittadini più deboli.
Qualcosa per contrastare la microcriminalità si sta apportando: ad esempio dal 2002 il Comune di Bologna firma annualmente un Protocollo di Intesa che promuove la stipula di una copertura assicurativa, su alcuni rischi in materia di sicurezza personale, legati a furti, scippi e altri episodi di microcriminalità, a favore di tutti i cittadini ultrasessantacinquenni residenti nel territorio comunale.
La polizza è un pezzo di “welfare riparativo” che il Comune mette a disposizione degli over 65: una fascia molto colpita dalla microcriminalità che, oltre al danno materiale procurato, influisce molto sulla percezione della sicurezza delle persone. La polizza, completamente gratuita per i beneficiari, prevede una copertura massima di 100 euro per sinistro, elevato ad euro 500,00 nel giorno di ritiro della pensione (senza franchigia), se questi anziani subiscono uno scippo, una rapina, un’estorsione, un furto (in casa o in autobus).
Ma al di là di episodi di contrasto specifici, siamo sicuri che si stia facendo tutto il possibile per analizzare il problema e cercare se non di annientarlo, di limitarlo fortemente?
E’ un peccato che la vivibilità di una città come Bologna venga compromessa da “pochi” elementi: pochi, ma estremamente importanti, la cui soluzione dovrebbe essere prioritaria per la salvaguardia di tutti i cittadini.